Dopo l’operazione al cuore, Berlusconi costretto a rassegnarsi al pesce
Sulla tavola di Arcore spunta il pesce. Silvio Berlusconi non lo ha mai amato, ma si è dovuto adeguare perché la sua dieta bilanciata ma prevalentemente proteica, lo prevede. Da quando, nel giugno scorso, è stato operato al cuore all’ospedale San Raffaele di Milano, Berlusconi deve tenersi in forma e seguire un regime alimentare equilibrato. Basato su un ridotto consumo di carboidrati. Ovvero, pane, pasta e dolci razionati; molta acqua, tanta frutta e verdura e un maggior apporto proteico. Da qualche mese, apprende l’Adnkronos, nel menu settimanale di Villa San Martino, ma anche in quello di palazzo Grazioli, è comparso il pesce, per lo più cotto, perchè grazie ai suoi principi nutritivi protegge l’organismo ed è uno dei principali alleati del cuore, favorisce la rigenerazione delle cellule, la produzione di ormoni e un miglior funzionamento del metabolismo. Un indizio chiaro del nuovo regime alimentare dell’ex premier è arrivato dalla foto circolata ieri sui social che lo ritrae seduto al tavolino del Mc Donald’s di Segrate, dove invece di ordinare hamburger con patatine fritte e salsine ipercaloriche, si è limitato a una più salutare spremuta d’arancio.
Niente svolta vegetariana per Berlusconi
Una scelta, quella della remise en form con una dieta soprattutto a base di proteine (non solo pesce e carne, ma anche uova, latte, formaggi, legumi) che tutti dentro Forza Italia leggono allo stesso modo. Riprendersi la scena, tornando ad apparire in tivù, con l’obiettivo di mettere il suo sigillo sulle prossime mosse del partito in vista delle imminenti scadenze parlamentari. Non è un caso che, anche nel passato, Berlusconi abbia perso peso sempre in vista delle campagne elettorali. Niente svolta vegetariana, dunque. Il leader azzurro continua a mangiare carne, ma senza esagerare. Ora, infatti, preferisce il pesce, ricco di Omega 3 e Omega 6, che aiuta a ridurre i trigliceridi, abbassare la pressione e regolare il sistema circolatorio. Berlusconi ha sempre avuto gusti alimentari abbastanza precisi: dalla passione per il gelato alla crema, la pizza Margherita e la mozzarelladi bufala, alla predilizione per il menu tricolore (a base di insalata caprese, pennette al pomodoro pachino, ai quattro formaggi e al pesto; tagliata di chianina con sformati di spinaci, carote e cavolfiori) sfoggiato nei pranzi di partito e in quelli ufficiali con i leader stranieri. Al leader forzista sono sempre piaciuti anche alcuni piatti non proprio dietetici: dall’arrosto al ragù, all’ossobuco (un classico
della tradizione milanese) al prosciutto. Off limits solo il detestato aglio (bandito da ogni piatto, istituzionale e non) e la cipolla. Secondo la vulgata comune
deriverebbe proprio dall’avversione all’aglio l’idea dell’ex premier di consigliare ai candidati di portare sempre con sé delle mentine per mantenere l’alito fresco.