Carminati: «Mai dato soldi a Gramazio, il padre mi avrebbe gonfiato di botte»
«Io non ho mai dato soldi a Gramazio. E lui non me li ha mai chiesti. Tra l’altro se gli avessi offerto dei soldi il padre mi avrebbe cercato per gonfiarmi di botte. Io conosco il papà di Luca Gramazio, perché è stato legato alla mia famiglia in un momento difficile». E’ netta e senza tentennamenti la “assoluzione” di Massimo Carminati per l’ex-capogruppo Pdl nel consiglio regionale del Lazio, Luca Gramazio, nell’udienza del processo soprannominato Mafia Capitale.
Trentasei anni, figlio del parlamentare Domenico Gramazio prima solido esponente missino e poi parlamentare di An, Luca Gramazio è seppellito in carcere da 665 giorni accusato dagli inquirenti di corruzione aggravata dal favoreggiamento mafioso e di aver preso soldi e incassato assunzioni da Buzzi per agevolare la sua cooperativa negli appalti sulle piste ciclabili romane.
Secondo un’intercettazione del Ros dei carabinieri il giorno del suo compleanno si fermò a pranzo con Massimo Carminati. Ma i verbali delle sedute del Consiglio Regionale smentiscono questa ricostruzione. Quel giorno Gramazio era in aula a votare. Per il Ros gli incontri fra Carminati e Luca Gramazio sarebbero stati 13.
«Luca lo avrò visto quattro, o cinque volte in vita mia – dice in teleconferenza dal carcere di Parma Massimo Carminati – E non posso dire fosse un mio amico, non fosse altro per motivi anagrafici. Ho avuto rapporti solo per quanto riguarda il campo nomadi».
Le parole di Massimo Carminati su Luca Gramazio sono speculari a ciò che l’ex-capogruppo Pdl ha detto in aula. Nessuna contraddizione fra i due. «Mio padre era in splendidi rapporti con i genitori di Carminati – dice ancora Gramazio – militavano insieme nel Movimento Sociale degli anni ’70 ed erano presenti al mio battesimo. Il Ros mi contesta 13 incontri con Carminati, ma sono stati 6 o 7 tra il 2012 e il 2014».
Luca Gramazio spiega anche come e da chi gli viene presentato Massimo Carminati. «Testa (Fabrizio Franco Testa, ex-manager di Enav, condannato per corruzione ed ora considerato dagli inquirenti un uomo di fiducia dell’ex-Nar, ndr) mi presenta Carminati come un imprenditore, uno che lavorava, che si era affrancato da crimini e da errori del passato come numerosi personaggi che venivano dal mondo degli anni ’70-80. Gli incontri con Carminati – racconta Luca Gramazio – avvengono tutti alla luce del sole, perché lo incontro in posti e bar che frequento quotidianamente».
Per quanto riguarda la gara Cup «non c’è mai stato – ha detto Carminati – nessun interessamento. Cosa avrei potuto portare? Io non avevo titolo. Facevo il tifo per Buzzi. La cooperativa faceva gli interessi della cooperativa, puntava a ingrandirsi. E figuratevi se regalavano i soldi a me».