Avevano di tutto, dagli immobili alle società: smascherati i nomadi (video)
Smascherate le attività illecite dei nomadi sinti Genova, Una notizia dopo l’altra, le pagine di cronaca sono piene. Arrivano altri sequestri. Immobili, terreni, veicoli, conti correnti e società. Un vero e proprio patrimonio scoperto da carabinieri e Guardia di Finanza a 13 gruppi di nomadi sinti che risiedono nei campi rom di Bolzaneto e Asti; il valore totale dei beni sequestrati ammonta a circa 9 milioni di euro.
Applicata una misura di prevenzione tipica delle indagini di mafia
Quella applicata ai nuclei familiari è una misura di prevenzione patrimoniale, solitamente applicata in indagini di mafia. In Liguria, come raccontano i quotidiani locali, è una delle prime volte che viene usata in termini così consistenti: «Bisogna capire – ha spiegato il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi – che il crimine si combatte anche e soprattutto incidendo sul patrimonio dei criminali stessi». Un patrimonio «pericoloso – ha rimarcato il comandante provinciale dei carabinieri, Riccardo Sciuto – perché infiltra l’economia locale e la inquina».
L’azione dei nomadi sinti
Il gruppo dei nomadi sinti era dedito ai furti in appartamenti e il denaro veniva poi reinvestito in acquisti di case e terreni, ma anche quote societarie e auto di lusso. I beni venivano intestati prevalentemente a prestanome (almeno una trentina), solitamente familiari con fedine penali linde. Per loro potrebbe scattare una denuncia per intestazione fittizia di beni.