Assegno di ricollocazione per 30mila disoccupati: ecco a chi andrà
Al via l’assegno di ricollocazione per trentamila disoccupati. Le prime lettere per i beneficiari saranno spedite nei prossimi giorni dall’Anpal, la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, guidata da Maurizio Del Conte. L’assegno di ricollocazione è uno strumento che punta ad aiutare le persone disoccupate nella ricerca di un lavoro, offrendo un servizio personalizzato e intensivo di assistenza presso i centri per l’impiego o operatori autorizzati. Può essere richiesto dalle persone disoccupate che ricevono la Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) da almeno quattro mesi.
Assegno di ricollocazione: trentamila i beneficiari
La sperimentazione interessa, appunto, circa trentamila potenziali beneficiari, individuati con estrazione casuale, che saranno avvisati personalmente del loro inserimento nella sperimentazione con messaggio al cellulare, messaggio di posta elettronica e lettera raccomandata. Per informazioni è possibile contattare il numero verde 800.000.039, attivo dalle 9 alle 18, dal lunedì al venerdì, e la casella e-mail: info@anpal.gov.it. L’ammontare dell’assegno, che concretamente è corrisposto all’ente che eroga il servizio di assistenza alla ricollocazione, dipende dal livello di occupabilità della persona. Quindi, maggiore è la sua distanza dal mercato del lavoro, maggiore sarà l’assegno e quindi più forte il sostegno per reinserirsi.
Ecco gli importi
I valori minimi e massimi che si possono ottenere combinando questi due criteri vanno da 1.000 a 5.000 euro in caso di risultato occupazionale che preveda un contratto a tempo
indeterminato (compreso apprendistato); da 500 a 2.500 euro in caso di contratto a termine superiore o uguale a 6 mesi; da 250 a 1.250 euro per contratti a termine da 3 a 6 mesi (solo in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia). I soggetti erogatori della misura sono i centri per l’impiego selezionati dalle Regioni, le agenzie per il lavoro accreditate ai servizi per il lavoro e la Fondazione consulenti del lavoro. La sperimentazione prevede l’applicazione di tutte le regole previste dal modello. E cioè affiancamento di un tutor al soggetto destinatario
dell’assegno e proposta di un programma di ricerca intensiva di una nuova occupazione; impegno della persona a svolgere le attività individuate dal tutor e ad accettare le offerte di lavoro congrue, come definite all’articolo 25 del decreto legislativo 150/2015.
Rifiuto ingiustificato: le sanzioni
Un eventuale rifiuto ingiustificato da parte del soggetto farà scattare dei meccanismi di graduale riduzione delle misure di sostegno al reddito; sospensione del servizio se la persona ottiene un’assunzione in prova o a tempo determinato e ripresa del servizio nel caso in cui il rapporto di lavoro abbia avuto una durata inferiore a sei mesi; una sola possibilità di cambiare l’ente che eroga il servizio di assistenza, fino a quando non viene proposta l’offerta di lavoro.