Alfano, il centrista “popolare” ieri senza “quid” e oggi senza “quorum”
Che cosa possa avere di veramente “popolare” l’Alternativa annunciata da Angelino Alfano è uno dei misteri poco gaudiosi di questo scorcio finale di legislatura. Sì certo, c’è l’affiliazione al Ppe, il Partito popolare europeo, di cui fa parte, ad esempio, la Cdu di Angela Merkel. Ma da qui a a fregiarsi dell’aggettivo “popolare” ce ne corre: È inutile, ad Alfano manca sempre qualcosa per diventare un vero protagonista della politica: ieri il quid, oggi il quorum. Infatti gli manca il popolo, cioè gli elettori, che di certo non difettano nelle percentuali elettorali della cancelliera tedesca o di altri leader europei. Insomma, Alfano è “popolare” esattamente come il geco è un sauride: una convenzione nominalistica e nulla più. Lo sa anche lui. Per questo lancia la sua rete in ogni direzione nella speranza di catturare qualche pesciolino disperso nelle sempre agitate acque centriste. Quel che non sa è dove andare: da cinque anni fa la stampella al Pd millantando un ruolo di sentinella dei moderati che non ha mai avuto. Gli è andata bene finché il vento renziano spirava in una direzione a lui familiare. Ma quando lo statista di Rignano sull’Arno è stato costretto ad ingranare la retromarcia per compiacere la sinistra interna, il povero Alfano e la sua combriccola di ministri e sottosegretari senza voti sono scoloriti fino alla trasparenza. Unioni civili, allungamento dei tempi di prescrizione, abolizione dei voucher: chi li ha visti i “popolari” di Alfano? Anzi, chi la sentiti? Nessuno. Però c’erano, perché li abbiamo visti nei tiggì e nei talk-show. Non che dicano cose mai sentite. Tutt’altro: stanno lì, Alfano in testa, a ripetere la trita giaculatoria dell’alternativa a “populismi” ed “estremismi”. Tendono ad autorappresentarsi come il luogo della ragione in opposizione alle utopie delle passioni, ma in filigrana si intravede solo l’apoteosi dell’ideologia della poltrona. Dicono di voler costruire il centro che manca. In realtà vogliono continuare a stare in mezzo. «Verrano a cercarci», ha profetizzato ai suoi lo stesso Alfano riferendosi a chi oggi, a destra come a sinistra, snobba la sua Alternativa popolare nata dalle ceneri del Ncd. Non c’è dubbio. Ma è più probabile che lo facciano gli elettori. E certamente non per votarlo.