Afghanistan, dove l’Occidente ha fallito: ennesimo attentato a Kabul
Ennesimo attentato nell’Afghanistan “pacificato” da Usa e Ue: una fortissima esplosione ha investito un autobus nel centro della capitale Kabul, nell’orario di chiusura degli uffici. L’esplosione sarebbe stata provocata da un ordigno Ied (bombe artigianali) nella zona di Taimani e ha causato la “morte di una donna e il ferimento di altri otto civili”, come ha reso noto il portavoce del ministero dell’Interno afghano, Sediq Sediqqi. Immagini diffuse dalla locale Tolo Tv mostrano un pulmino distrutto. In precedenza testimoni citati da altri media locali riferivano di un attacco causato invece da un attentatore suicida contro un minibus e parlavano di diverse vittime tra morti e feriti.
Arresti per la strage dell’ospedale di Kabul
Una decina di persone sono state arrestate in relazione alla strage all’ospedale militare di Kabul rivendicata dall’Isis e tra le persone finite in manette c’è anche un responsabile della sicurezza della struttura. A riferire degli arresti è la tv afghana Tolo, che cita fonti dell’ospedale finito nel mirino. E ieri almeno otto poliziotti afghani sono rimasti uccisi in un attacco condotto da loro colleghi nella provincia meridionale di Zabul. Lo hanno riferito le autorità locali, secondo cui due ufficiali hanno aperto il fuoco contro gli agenti ad un posto di blocco nel villaggio di LoyShor, nel distretto di Shinkay. Secondo un consigliere provinciale di Zabul, Haji Asadullah Kakar, i poliziotti “hanno preso le armi, le munizioni ed un veicolo e sono fuggiti per unirsi ai Talebani“. Un incidente simile, sempre con otto vittime, si era registrato a gennaio nella provincia occidentale di Faryab. Fonti della sicurezza afghane ricordano che i Talebani cercano da sempre di assoldare agenti e militari perché compiano attacchi contro i loro stessi colleghi e contro le truppe straniere.