Adozioni gay, la destra insorge: ormai i giudici scavalcano il parlamento
“Con la sentenza del Tribunale di Firenze abbiamo la dimostrazione di quanto fosse scorretta, incostituzionale e profondamente sbagliata la legge sulle unioni civili. Di fatto avviene quello che temevano. Ormai è il giudice a decidere sulla genitorialità, scavalcando il Parlamento e dettando legge”. Lo dichiara Maurizio Gasparri (Fi). “Con la decisione di oggi – aggiunge – si introduce in Italia anche l’adozione per le coppie omosessuali, un precedente pericolosissimo che, insieme al riconoscimento della doppia paternità come avvenuto a Trento, scardina il nostro diritto”. “L’utero in affitto in Italia è reato, così come non sono riconosciute
le adozioni gay. Ma la sentenza choc del Tribunale di Firenze – conclude – consegna il Paese a un nuovo gravissimo errore, soddisfacendo l’egoismo degli adulti e mortificando il vero interesse dei minori”. Della stessa opinione la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Dopo la scelta della Corte d’Appello di Trento di riconoscere a due uomini la genitorialità di due bambini nati negli Stati Uniti con l’utero in affitto, oggi il Tribunale dei Minori di Firenze riconosce per la prima volta in Italia l’adozione di due bambini da parte di una coppia gay e nega loro il diritto di avere un padre e una madre. È una sentenza ideologica e illegale: non è la magistratura a fare le leggi, ma il Parlamento”. “Fratelli d’Italia – aggiunge – chiede ai presidenti di Camera e Senato di sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale per difendere le prerogative che la nostra Costituzione attribuisce al Parlamento e mettere fine una volta per tutte alle sentenze creative della magistratura”.
“Fratelli d’Italia: sulle adozioni decisione disumana
“Quella del tribunale dei minori di Firenze è una decisione disumana: a nessun bambino può essere negato il diritto di avere una mamma”. E’ quanto afferma il capogruppo in consiglio regionale della Toscana e coordinatore dell’esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, commentando il riconoscimento dell’adozione di un bambino da parte di una coppia gay. “Siamo di fronte peraltro a una grave forzatura della magistratura – ribadisce Donzelli – sia subito accolta la giusta richiesta di GiorgiaMeloni di sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Consulta”. “La figura materna è fondamentale nella crescita di un bambino e nella formazione della sua personalità – sottolinea l’esponente di Fratelli d’Italia – ed è inaccettabile che i giudici abbiano ignorato questo fattore. Smettiamola di raccontare che le adozioni gay possono svuotare gli orfanotrofi: sono moltissime le coppie eterosessuali costrette a lottare con burocrazia e tempi lunghissimi per adottare un figlio. Le istituzioni dovrebbero occuparsi di questo se avessero a cuore davvero i minori. Il decreto di riconoscimento emesso oggi è completamente fuori luogo – conclude Donzelli – perché tutela il desiderio alla genitorialità dei gay più dei diritti dei bambini ad avere una mamma”.
“Nel giro di una settimana la magistratura,con due sentenze che fanno giurisprudenza, ha di fatto del tutto pensionato l’idea di famiglia tradizionale con una mamma ed un papà nel ruolo naturale di genitori”. Lo afferma Roberto Calderoli, responsabile Organizzazione della Lega. “Prima – ricorda – la sentenza del Tribunale di Trento, che ha riconosciuto la paternità a due uomini omosessuali su due bambini nati in America grazie alla pratica dell’utero in affitto, pur nella totale mancanza di un legame genetico tra padre e figlio, sdoganando, anche per l’ordinamento italiano, questa pratica legalizzata in alcuni Stati esteri, attraverso la quale un figlio si può comprare, comprandosi l’utero della madre biologica. Ora la sentenza del Tribunale di Firenze che ha dato il via libera all’adozione di bambini da parte di una coppia di uomini omosessuali. All’indomani della festa della donna assistiamo dunque anche ad un ‘pensionamento’ del ruolo della mamma, rimpiazzato da quello dei padri che si alternano in entrambi i ruoli genitoriali”.