24enne arrestata in Belgio: aiutava chi stava progettando attentati in Europa
A parte qualche messaggio di solidarietà con il popolo siriano e con i senzatetto, postati saltuariamente sulla sua pagina Facebook, non aveva destati grossi sospetti di una possibili radicalizzazione, Molly Bury, la 24enne fermata ieri dalla polizia federale belga nel corso di una perquisizione nelle Fiandre Orientali. E invece, la donna insospettabile fino a ieri, è risultata essere in contatto con chi stava progettando attentati in Europa...
24enne arrestata: in contatto con chi progettava attentati in Europa
Invece la giovane, di cui in queste ore stanno trapelando particolari inerenti l’inchiesta, volta a ricostruire identità, passato, relazioni e contatti, è sospettata di aver fornito aiuto a persone che stavano progettando un attentato in Europa. Lo conferma una fonte ufficiale ai media locali, aggingendo peraltro che la giovane donna ha vissuto, a quanto pare, per alcuni mesi nella città fiamminga di Wevelgem, situata a una trentina di chilometri da Lille (nord della Francia), ma che sarebbe Mons la sua città natale. Niente insomma, almeno a prima vista, che potrebbe suggerire una radicalizzazione: eppure, secondo la stampa belga che in queste ore sta dedicando ampi spazi alla notizia, la donna, finita nel mirino dell’antiterrorismo, avrebbe avuto contatti online con il gruppo gravitante attorno Inès Madani, la principale sospettata nel caso delle bombole di gas trovate lo scorso settembre in una macchina lasciata vicino a Notre Dame, a Parigi. I due casi, secondo un portavoce della Procura, non sarebbero comunque correlati. Secondo quanto reso noto in un comunicato, nell’operazione di ieri, durante la quale sono state condotte perquisizioni a Anderlecht (Bruxelles) e a Gand, su richiesta di un giudice specializzato nella lotta al terrorismo, non sono state rinvenute né armi, né esplosivo. Ma l’intelligence continua a indagare…