Socci: «Il Papa critica Trump? Pensi al muro che circonda il Vaticano»

1 Feb 2017 12:30 - di Guglielmo Federici

Fa discutere il lungo articolo di Antonio Socci su Libero in merito alle posizioni del Vaticano contro Trump e ai muri materiali e spirituali. Scrive l’editorialista cattolico, che non ha mai lesinato critiche alle parole di Papa Francesco. «Contro quello materiale che Trump vuol costruire ai confini col Messico (perché uno Stato che non controlla i suoi confini non è uno Stato) il Papa è già partito all’ attacco. Bergoglio, incurante di essere lui stesso capo di uno Stato, quello vaticano, circondato da alte mura, dove è impossibile entrare per qualunque clandestino, ha fulminato Trump, infischiandosene del fatto che buona parte del muro col Messico lo hanno costruito i democratici di Clinton e Obama. Oltretutto sulle frontiere chiuse ai musulmani Trump applica proprio ciò che fu prospettato dal grande cardinale Biffi», si legge nell’articolo di Socci.

Socci a Papa Bergoglio: «Trump ha rovesciato il laicismo obamiano»

«Ma Bergoglio odia proprio questo connotato culturale filo-cristiano di Trump», prosegue Socci. «Appena insediato Trump ha rovesciato la politica ultralaicista di Obama e la sua ideologia abortista che a Bergoglio non ha mai fatto problema: dopo aver, fra l’ altro, cancellato la pagina Lgbt della Casa Bianca, il presidente ha bloccato i finanziamenti pubblici alle ong estere abortiste e in tre giorni ha fatto, per la causa dei bambini non nati, più di quanto abbia fatto in quattro anni Bergoglio, che quella causa ha tradito per inventarsi invece le crociate obamiane pro-immigrati, pro dialogo con l’ Islam e i comizi sull’ eco-catastrofismo fatti davanti a organizzazioni come il Centro sociale Leoncavallo».  «Il mondo pro-life, molto forte in America- scrive Socci – ha sostenuto in modo determinante la vittoria di Trump (come quella di Reagan) e alla manifestazione pro-life «su richiesta del presidente Trump» ha parlato il suo vice Pence (è la prima volta in 44 anni che interviene una così alta carica istituzionale) dicendo che «in America la vita è tornata a vincere» e questa presidenza «non si fermerà finché in America verrà ristabilita la cultura della vita». Ha annunciato infatti altri provvedimenti e la nomina determinante di un giudice pro life alla Corte Suprema». 

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