Sanremo, Crozza come Mussolini: italiani fate figli, il numero è potenza
La provocazione di Maurizio Crozza appare più azzardata della scelta di chiamare Sanremo il “festival dell’inciucio”, con il miglior volto Rai e il miglior volto Mediaset a braccetto, quasi a prefigurare un nuovo patto del Nazareno. Il filone politico è stato subito sfruttato dal comico genovese che, vestendo i panni del presidente Mattarella, ha infatti ironicamente assegnato alla coppia “Carlo & Maria” il governo del Paese: “Da soli avete più del 50%, non vi serve neanche il premio di maggioranza”. E Gentiloni può mettersi a pulire le finestre…
Il festival della procreazione
Ma dove Crozza ha stupito tutti, rimbalzando con il suo appello sui social, è stato quando ha lanciato il “festival della procreazione”, dopo un’intemerata sul fatto che la popolazione italiana invecchia sempre di più e non si fanno figli. Certo, lo ha fatto con toni da bar sport (“italiani poggiate il telecomando e trombate, con il sottofondo delle canzoni del festival”) ma il succo, la sostanza del suo discorso, resta quello che rimanda alle campagne demografiche del Duce. Il problema del calo delle nascite era stato affrontato tante volte, ma mai con toni così simili a quelli mussoliniani.
In Italia non nascono più figli
“Sono felice – ha detto Crozza – perché stasera è partita la gara dei giovani: godiamoceli perché in Italia non nascono più figli. A Sanremo quando nasce un bambino lo portano in trionfo come il Re Leone. Ti pare normale che il comico fisso di Sanremo sia io che ho quasi sessant’anni? E l’ospite è Francesco Totti che ha cominciato a giocare con Sivori?”.
Speriamo che sia femmina
Il finale è una dedica alle donne, ignorate dalle istituzioni quando sono incinta e pagate di meno anche quando sono più brave degli uomini: “Se la donna è in stato interessante, lo stato è disinteressato alla donna, perché lo stato è maschio. Ma Dio prima ha fatto Adamo e poi ha fatto l’upgrade: la donna. Speriamo che sia femmina! Spegnete le luci e fate l’amore”