Ora l’Isis prende di mira i Sufi: strage in Pakistan, 50 morti e 100 feriti
Ora i macellai dell’Isis prendono di mira la comunità religiosa dei Sufi. Non potendo più sostenere le posizioni militari in Iraq e in Siria, le belve del Califfato nero mietono vittime innocenti e inermi in tutto il mondo. È il modo Isis di raffermare la loro egemonia politica all’interno del mondo dell’islamismo e di conquistare nuovi proseliti gli ambienti dei giovani più radicalizzati. L’ultimo, orribile misfatto dell’Isis è avvenuto in Pakistan. Un’esplosione in un santuario Sufi ha fatto almeno 50 morti e 100 feriti, secondo il bilancio riportato da DawnNews. L’esplosione – che sarebbe stata provocata da un attentatore suicida – è avvenuta nel santuario di Lal Shahbaz Qalandar a Sehwan, nella provincia del Sindh, dove erano riunite centinaia di persone. Tra i feriti molte persone versano in gravi condizioni. L’esplosione è avvenuta all’interno del complesso nei pressi della porta del santuario, come ha spiegato alla tv Geo un ufficiale della polizia locale. Lo scorso novembre un attacco simile rivendicato dall’Isis ha colpito un santuario Sufi nella provincia del Baluchistan.
Nella stessa giornata il terrorismo ha colpito anche (e per l’ennesima volta) a Baghdad. È salito ad almeno 45 morti il bilancio dell’esplosione avvenuta nella zona sud della capitale irachena. Lo riferisce la tv irachena Alsumaria precisando che sono almeno 49 i feriti a causa dell’esplosione avvenuta nella zona di Bayya.
L’attacco, che non è stato rivendicato, sarebbe stato messo a segno con un’autobomba. Ieri almeno nove persone sono morte e 30 sono rimaste ferite in un attacco nella zona di Habibiya, nei pressi del quartiere a maggioranza sciita di Sadr City.