Nel quartiere più rosso di Bologna i commercianti si pagano le “ronde”
La Bolognina è uno dei quartieri più “rossi” di Bologna che vive come molte altre zone delle grandi città italiane quotidiani problemi di sicurezza. Ecco perché, come racconta La Stampa, i cittadini hanno deciso di progettare “un sistema per difendersi in autonomia pagando di tasca propria”. Così una guardia armata vigilerà sotto ai portici quando i negozi sono chiusi. L’amministrazione del Pd che regge il Comune non ha digerito l’iniziativa, bollandola come “pericolosa” e inutile.
Ma la zona, sostiene un esponente del comitato Progetto Bolognina che riunisce una sessantina di commercianti del quartiere, è invivibile da anni e dal Comune la risposta finora è stata solo l’inerzia. Con ottanta euro mensili che ciascun negoziante dovrà sborsare, invece, le ronde potranno cominciare a funzionare e a garantire quella sicurezza che finora è stata solo un miraggio. Così, nonostante gli strali dell’assessore Matteo Lepore, i commercianti intendono andare avanti per la loro strada. Lepore aveva peraltro elaborato un piano per la sicurezza basato sul monitoraggio del territorio con WhatsApp che però non ha convinto il comitato.
Nel quartiere si trova anche il centro sociale Xm24 mal tollerato dai residenti. Il sindaco ha promesso che entro il 30 giugno ci sarà lo sgombero e che la struttura sarà destinata ad ospitare una caserma dei carabinieri. C’è da crederci? Gli occupanti di Xm24 fanno notare che si trovano da 15 anni in via Fioravanti ma anche che la loro scuola d’italiano per migranti figura nella banca dati dello stesso Comune. E annunciano battaglia con l’indizione il 4 marzo, in tutta la città di Bologna, della giornata dell’autogestione.