Marine Le Pen attacca Gentiloni: “Italia deve controllare le frontiere”

14 Feb 2017 8:18 - di Redazione
A Ponte San Luigi, nella parte alta e più defilata della frontiera che divide Mentone da Ventimiglia, la prima città della Francia dalla prima città d’Italia. Nel luogo simbolo dei contrabbandieri, ieri, e dell’immigrazione clandestina, oggi: dove i migranti spesso transitano, arrampicati sul passo della morte, pericolosissimo e scavato tra roccia e vegetazione, a poche decine di metri in linea d’aria dalla caserma della police e dove, loro malgrado, spesso sono costretti a tornare, riacciuffati dopo la frontiera, confinati nel recinto della polizia di frontiera francese, in attesa di essere consegnati a quella italiana, si legge su “la Stampa”.
 
Marine Le Pen al confine di Ventimiglia
 
Ad accogliere Marine, come la chiamano affettuosamente i supporter, al confine non c’era nessun contestatore ma uno sparuto gruppo di simpatizzanti di estrema destra, compreso qualche ex consigliere ventimigliese di Fratelli d’Italia. I quali hanno atteso la leader del Front National, tra un «brava» ed un «continua cosi», tra una stretta di mano e una pacca sulle spalle, a pochi metri dal bunker dove nel 1940 una manciata di coraggiosi soldati francesi frenò per giorni un’intera divisione italiana. Alla fine i bersaglieri ed i fanti della «Modena» ebbero la meglio. Ma per l’orgoglio dell’Italia fascista fu uno smacco senza precedenti. Quando si dicono ricorsi e controricorsi storici.
 
Le Pen vuole maggiori controlli alle frontiere
 
Se la Le Pen, che ieri non ha toccato il suolo italiano, distante solo pochi metri, con il transito al valico di Ponte San Luigi vietato a tutti per oltre un’ora con transenne e blindati, in frontiera è venuta a ribadire l’esigenza di maggiori controlli, a 7 mesi dall’ attentato che ha sconvolto Nizza, l’impressione è che il faccia a faccia della leader dell’estrema destra francese con la «Paf» sia stato anche un modo, in questa lunga cavalcata elettorale, per ribadire la vicinanza alla polizia e alle forze dell’ordine dopo le accuse di Parigi e l’aggressione ad un giovane di colore: «La polizia, la gendarmeria, i nostri soldati sono il nostro orgoglio», ha ribadito. Poi, il nodo del discorso, che parla ai francesi ma indirettamente si rivolge all’Italia: «Sono venuta in frontiera perché è molto importante: la sicurezza di un popolo comincia da qui e non si può assicurare se non si è capaci di proteggere i confini nazionali». La candidata alla presidenza, mai così vicina ad un risultato storico, rivendica i controlli come freno alla criminalità: «Bisogna fermare i passeur che in frontiera fanno affari».

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