L’ultima sorpresa di Oetzi: la Toscana nella preistoria esportava metalli
L’ascia di Oetzi proveniva dalla Toscana: la lama fu fabbricata con il rame estratto dalle Colline Metallifere, in provincia di Grosseto. È il risultato delle indagini scientifiche condotte da un gruppo di ricercatori in
archeo-metallurgia, guidato dal professore Gilberto Artioli, geologo dell’università di Padova, sul corredo funebre della famosa mummia del Similaun, scoperta nelle Alpi Venoste, in Val Senales in Alto Adige, al confine tra Italia e Austria, il 19 settembre 1991.
La scoperta dell’Università di Padova su Oetzi
Il team ha scoperto che il rame con cui fu fabbricata l’ascia appartenuta all’Uomo del Similaun, vissuto circa 5.300 anni fa, proviene da giacimenti di minerale del sud della Toscana. Finora il Tirolo dell’est o del nord sembravano i luoghi di provenienza più probabili per il rame in questione e invece gli esami hanno fatto emergere i contatti con una miniera del centro Italia. La scoperta è stata annunciata da Gunther Kaufmann, curatore del Museo Archeologico dell’Alto Adige, nel corso della prima giornata di TourismA, il Salone dell’Archeologia e del Turismo Culturale, organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti Editore).
Il commercio di metalli nella preistoria
I ricercatori dell’Università di Padova hanno prelevato un campione della lama e l’esame sugli isotopi del piombo presenti nel rame ha fornito l’indicazione precisa del luogo d’origine del minerale. Sulla base di questa scoperta, Kaufmann ipotizza l’esistenza già in epoca preistorica di canali commerciali per i minerali tra la Toscana meridionale e le Alpi. «Oetzi – ha spiegato – non si dedicava alla lavorazione del rame, come invece avevano fatto pensare le tracce di arsenico e rame trovate nei suoi capelli, ma comprò il metallo da qualche commerciante per fabbricare la sua ascia».