Khamanei: Iran in piazza contro gli Usa, Trump e Obama stessa cosa
Si accentua la tensione tra Iran e Stati Uniti. Il nuovo presidente Usa Donald Trump sta svelando “il vero volto” dell’America, accusa la Guida Suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, annunciando che gli iraniani manifesteranno venerdì per “mostrare agli altri quale posizione prende la nazione quando è minacciata”.
Khamanei: America corrotta
“Trump – ha continuato, citato dai media locali – dice: ‘Abbiate paura di me!’. E invece no, noi ringraziamo questo nuovo presidente. Lo ringraziamo perché ci ha reso più facile svelare il vero volto degli Stati Uniti. Quello che diciamo da 30 anni sulla corruzione politica, economica, morale e sociale nell’establishment che governa gli Usa, è venuto fuori durante la campagna elettorale e dopo le elezioni”.
Obama va ringraziato per l’Is?
“Ora – ha proseguito Khamenei – con tutto quello che sta facendo, come ammanettare un bambino di cinque anni in un aeroporto, sta mostrando la verità sui diritti umani americani”. La Guida Suprema non ha risparmiato critiche anche al precedente presidente, Barack Obama, definendolo come colui che ha “imposto all’Iran sanzioni che lo hanno paralizzato”. “Dovremmo ringraziarlo – ha chiesto – per l’Is, per le guerre in corso in Iraq e Siria o per l’eclatante sostegno alla sedizione del 2009 (le proteste antigovernative dell’Onda Verde)?”.
Le mosse di Trump
Gli occhi degli osservatori internazionali sono puntati sulle prossime mosse di Donald Trump. Che posizione prenderà rispetto all’accordo sul nucleare da lui più volte contestato in campagna elettorale al punto da auspicarne la revoca? Una eventuale revisione da parte degli Stati Uniti dell’accordo potrebbe costituire una mossa pericolosa secondo il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov. Ryabkov in un’intervista pubblicata su Security Index ha detto di voler dare agli americani “un consiglio molto semplice: meglio non cercare di riparare qualcosa che non è rotto. Se qualcuno cercasse di riscrivere l’accordo sul nucleare aprirebbe un vaso di Pandora. Sarebbe semplicemente troppo rischioso tentare di avviare un nuovo processo su un tema tanto significativo e cercare nuovi termini di accordo”.