Iran, la ministra svedese indossa il velo. E’ questo il governo femminista?
Governo svedese sotto accusa dopo la visita in Iran, dove la ministra del Commercio Ann Linde ed altre donne della delegazione sono state fotografate con indosso il velo “per quasi tutto il tempo”. Lo riferisce il giornale di Stoccolma “Expressen”, secondo cui della delegazione governativa guidata dal premier Stefan Lofven, che è stata ricevuta anche dalla guida spirituale iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, facevano parte 15 persone, di cui 11 donne. E tutte hanno indossato l’hijab, tranne in occasione di alcuni eventi all’ambasciata svedese.
Polemiche a Stoccolma
Le polemiche a Stoccolma sono tanto più infuocate dal momento che il governo Lofven si è definito “femminista” e ha sottolineato la necessità di una politica estera “femminista”. E nei giorni scorsi ha fatto il giro del web la foto della vice premier Isabella Lovin che firma un documento con alle sue spalle uno staff tutto al femminile.
Ann Linde si difende: non si può violare la legge
“Rispettando le direttive della Repubblica islamica – ha denunciato la giornalista ed attivista iraniana, Masih Alinejad, che ha creato una pagina Facebook per invitare le donne iraniane a condividere le loro foto a capo scoperto – le donne occidentali legittimano l’obbligatorietà dell’hijab. Questa è una legge discriminatoria (quella che impone il velo, ndr) e non si tratta di una questione interna quando la Repubblica islamica costringe tutte le donne a indossare l’hijab”.
Ann Linde si è difesa sostenendo di non voler indossare il velo, “ma la legge in Iran dice che le donne devono indossarlo, difficilmente si può andare lì e violare la legge“.