Il principe “nero” Lillìo Ruspoli si candida a sindaco di Cerveteri

15 Feb 2017 16:06 - di Redazione

Si chiama “Nessun dorma” la lista civica con la quale il principe Sforza Marescotti Ruspoli, per gli amici Lillìo, classe 1927, si candida a sindaco di Cerveteri, dove l’aristocratica famiglia ha un’antica residenza. Un palazzo dove, tra gli altri, hanno soggiornato Papa Innocenzo VIII, che veniva in queste terre per la caccia al cinghiale, il famoso scrittore inglese David Herbert Lawrence, che ha vissuto qui durante il suo soggiorno italiano ed il musicista Georg Friedrich Händel. La decisione è stata presa dal novantenne principe a causa delle condizioni di degrado cui versa l’antica capitale degli Etruschi. Il programma: lotta senza quartiere all’illegalità che ha messo radici su un territorio nobile…

Lillìo Ruspoli non è nuovo alla politica: alla fine degli anni Cinquanta fondò i “Centri di Azione Agraria”. La sua battaglia in difesa del mondo contadino fu portata avanti anche al Comune di Roma, dove è stato consigliere dall’89 al ’93, come indipendente capolista del Msi. E’ stato definito più volte “il principe nero”, ma si tratta di un personaggio attivo nel sociale: si deve a lui la “Casa dei Poveri” a via Casilina, a Roma, intitolata alla Santa del suo Casato, la francescana Giacinta (1585-1604), protettrice degli emarginati.

Uno degli ultimi interventi del principe Ruspoli è stato in difesa di papa Francesco. Non a caso l’illustre casata da secoli ha un legame privilegiato con il Papato. “Mi irrita profondamente – ha detto a fine gennaio, anche a proposito del braccio di ferro tra Vaticano e Ordine di Malta – l’idea che i tradizionalisti passino nell’immaginario collettivo come una categoria che si permette di criticare il Santo Padre. Perché un autentico tradizionalista ha come prima norma l’obbedienza al Pontefice. Il Papa non si critica: si serve e basta. Quindi anche l’Ordine di Malta, essendo un ordine religioso continuatore dello spirito dei monaci guerrieri  dai tempi di Rodi, non può far altro che dichiarare la propria obbedienza a Papa Francesco”.   

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