«I migranti portano in Italia malattie infettive»: lo pensa il 64% degli italiani

4 Feb 2017 10:14 - di Desiree Ragazzi

Quasi due terzi degli italiani pensano che l’immigrazione porti in Italia malattie infettive gravi. È quanto emerge dal sondaggio Index Research, secondo cui il 63,8% degli intervistati è convinto che «l’arrivo degli immigrati nel nostro Paese favorisce la diffusione di malattie infettive anche gravi». Il 26,5% crede invece che non sia così, mentre il 9,7% non sa o non risponde.

I migranti, le malattie infettive e la psicosi meningite

La rilevazione ha sondato anche l’effetto psicosi meningite, dopo l’ondata di paura che si è diffusa nel mese di gennaio a causa di diversi casi registrati lungo la Penisola. E i dati indicano la crescita di chi vede con favore l’ipotesi di obbligatorietà dei vaccini per i più piccoli. Il 74% degli intervistati ritiene giusto che le vaccinazioni per i bambini siano «obbligatorie per tutti», pari al 13% in più rispetto all’ottobre 2015. Un quinto degli italiani, il 7% in meno rispetto all’ottobre 2015, pensa invece che la scelta spetti ai genitori.

Il tema dei vaccini

Contemporaneamente è aumentata anche la fetta di persone che ha assunto posizione rispetto a questo tema: nella precedente rilevazione l’11% degli intervistati non sapeva o non aveva risposto, oggi solo il 5% non ha un’opinione. «I casi di cronaca e una maggiore informazione hanno spostato una parte dell’opinione pubblica, che ha preso maggiore consapevolezza del tema», commenta Natascia Turato, direttore di Index Research.

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