Foibe e il giorno del ricordo: Menia a Trieste, Basovizza e Lamezia
A Basovizza, ma anche a Lamezia Terme e nell’Aquilano, perché la tragedia delle foibe riguarda tutti gli italiani e la capacità stessa del Paese di «farsi unito». Il Ctim, il Comitato tricolore per gli italiani nel mondo, partecipa alle commemorazioni con un impegno che percorre l’Italia e che vede in prima fila il suo segretario generale, quel Roberto Menia che da parlamentare fu “padre” della legge che ha istituito il Giorno del Ricordo.
Le iniziative, da Basovizza a Lamezia Terme
Nella data esatta della ricorrenza, il 10 febbraio, Menia sarà alla cerimonia ufficiale alla Foiba di Basovizza, che si terrà alle 10 e che è stata organizzata dal Comune. Poi, nel pomeriggio prenderà parte al convegno presso il Palazzo della Regione, in piazza dell’Unità d’Italia, a Trieste, organizzato dall’Unione degli istriani dal titolo “Trattato di Pace, settant’anni dopo. Aspetti giuridici, politici e diplomatici di un diktat”. Oltre a Menia, interverranno Debora Serracchiani, Roberto Dipiazza, Giovanni Caracciolo di Vietri, Roberto Antonione, Gianfranco Fini, Massimiliano Lacota, Benedetto Della Vedova, Alessandra Longo, Maurizio Maresca, Miloš Budin, Piero Fassino. Sabato mattina poi il presidente del Ctim proseguirà il suo impegno a Lamezia Terme dove incontrerà le scolaresche cittadine in un momento di dibattito sul Giorno del Ricordo dedicato agli studenti. Infine lunedì sarà a Celano, in provincia dell’Aquila, dove sarà relatore alla celebrazione curata dal Comune.
Menia: «Il ricordo è un dovere civile»
«Sono orgoglioso di aver contribuito alla nascita della legge che ha dato finalmente giustizia alle vittime delle foibe e alla tragedia subita dagli esuli fiumani e dalmati», ha spiegato Menia, aggiungendo che «il ricordo è un dovere civile, prima che storico, ed è base imprescindibile per forgiare una società consapevole del proprio passato, quindi in grado di costruire non solo il presente ma soprattutto il proprio futuro». «Per questa ragione ogni anno ci sforziamo di tessere una tela quanto più possibile varia e che tocchi diversi territori della nostra Italia. A tutti – ha concluso il presidente del Ctim – rivolgiamo un invito sentito e determinato: il ricordo di una tragedia deve servire a che non si ripetano atti di quella bassezza. E senza tale consapevolezza nessun Paese potrà davvero emanciparsi e farsi unito».