Filippine, «Comunisti in galera». L’ordine di Duterte contro i maoisti
Li ha chiamati «marmocchi viziati» e «terroristi» e ora ne ha ordinato l’arresto. Pugno duro del presidente delle Filippine Rodrigo Duterte nei confronti dei leader comunisti, che erano stati liberati dal governo per partecipare a colloqui di pace.
Duterte contro i leader maoisti
«Inizieremo a cercarli e ad arrestarli, se prima erano in prigione e poi sono stati rilasciati a condizione che fossero necessari per i colloqui», ha spiegato il leader filippino secondo quanto riportato dal quotidiano Manila Times. Nel suo discorso, tenuto durante il lancio del programma di sostentamento “Hardin ng Lunas”, presso il Presidential security group compound di Malacañang, Duterte ha chiamato i ribelli maoisti «marmocchi viziati» e «arroganti» per aver fatto richieste irragionevoli come la libertà per 400 ribelli detenuti.
«Questi comunisti sono marmocchi viziati»
«Ho fatto del mio meglio per fare la pace con tutti. Questi comunisti, sono marmocchi viziati», ha detto ancora il presidente filippino, esortando i militari a «prepararsi a una lunga guerra» perché la pace «non arriverà durante la nostra generazione». Duterte non è nuovo a prese di posizione molto forti e controverse, come la battaglia ingaggiata con gli spacciatori di droga nella quale ha, di fatto, concesso alla polizia qualcosa di molto simile a una licenza di uccidere.