Era a capo di un giro d’affari da milioni di euro: estradato eritreo per traffico di migranti
E’ stato estradato in Italia dalla Germania Fitiwi Negash, cittadino eritreo accusato di associazione per delinquere, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e della permanenza di stranieri irregolari, aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio malavitoso. L’uomo, proveniente da Francoforte, è giunto presso lo scalo di Fiumicino, scortato da personale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
Traffico di migranti: estradato eritreo dalla Germania
Negash – che risulta indagato nell’inchiesta Glauco II, coordinata dalla Procura Distrettuale di Palermo – era a capo di una vera e propria banda che, già a partire dall’aprile 2015, aveva consentito di disarticolare un gruppo criminale, con l’esecuzione di un provvedimento restrittivo eseguito nei confronti di 24 cittadini eritrei, etiopi, ivoriani, guineani e ghanesi. Il gruppo criminale, che aveva favorito l’immigrazione illegale di diverse centinaia di migranti, ottenendo ingenti profitti economici, operava attraverso cellule presenti in diversi Paesi africani ed europei, tra cui l’Italia, contattando i migranti interessati ad entrare clandestinamente in Europa e organizzando tutte le fasi del loro trasferimento dai villaggi di origine, alle coste libiche, in prossimità di Tripoli e Zuwarah, fino alle destinazioni finali.
Evasione fiscale per un giro d’affari da milioni di euro
In particolare, dall’indagine fisacale sulla contabilità è emerso che sarebbero state prodotte fatture fittizie per un importo complessivo di 6.000.000 di euro circa, avvantaggiandosi «illecitamente» dell’abbattimento di imponibile per 5 anni. I finanzieri hanno accertato, in definitiva, un’Ires evasa per quasi 1.500.000 di euro e Iva dovuta per un importo superiore ai 760.000 euro. Il presidente e il componente del consiglio di amministrazione della spa sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato di “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti”.