Per i clandestini aderire alla Croce Rossa costa 1 euro, per gli italiani 10

4 Feb 2017 14:06 - di Guglielmo Gatti

Sorprendente iniziativa della Croce Rossa. Sembra un po’ demagogica, soprattutto considerando che viene dopo l’edificante storia degli immigrati di Settimo Torinese che spalavano la neve nelle zone terremotate, notizia rilanciata mediaticamente su tutti i i giornali e i siti italiani. Pochi giorni fa l’assemblea nazionale della Croce Rossa «considerato che sempre un maggior numero di persone richiedenti asilo stanno intraprendendo il percorso del volontariato», ha deliberato che «per gli anni 2017-2018 viene determinato l’importo annuale di euro 1 quale quota associativa per le persone che posseggono lo status di rifugiato e/o di richiedente asilo (quindi tecnicamente ancora clandestini, ndr) che vogliano accedere alla Croce Rossa Italiana o che vogliano continuare a svolgere attività di volontariato nella Cri». Firmato Francesco Rocca. Si noti che per tutti gli altri italiani (a parte gli under 25) la quota associativa è di ben 10 euro. Insomma, sembra un altro caso di discriminazione a rovescio, ossia contro gli italiani. In pratica, un  italiano disoccupato, povero, un lavoratore a basso reddito, un pensionato che magari volessero decidere di rendersi utili alla comunità aderendo alla Croce rossa, secondo i dirigenti Cri, non meritano le stesse agevolazioni riservate alla nuova, grande, categoria protetta della vita sociale nazionale.

La Croce Rossa gestisce numerose strutture di accoglienza

Lo riporta il sito di informazione sardo Admaioramedia.it, che sottolinea ancora: «Nulla di sorprendente se si considera che anche la Croce Rossa Italiana è una delle tante organizzazioni che si siedono al banchetto dell’accoglienza, partecipando ai bandi delle Prefetture e quindi gestendo strutture dove trovano alloggio le decine di migliaia di immigrati giunti in Italia, dopo essere stati soccorsi sui barconi al largo delle coste della Libia, destinati a restare in attesa per anni che gli venga o meno riconosciuto qualche status di protezione internazionale. A volte anche in strutture che di umanitario sembrerebbero avere ben poco, come la tendopoli (nel senso di tende allestite ad hoc) organizzata dalla Cri nel quartiere di Monteverde a Roma, dove sono state ospitate oltre 400 persone (35 euro pro capite significano 14.000 euro al giorno) e che tanti disagi ha creato ai residenti della zona».

(foto eusebiano.it)

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