Assolta la sorella del re di Spagna Cristina. Il marito condannato a 6 anni
Cristina di Borbone, sorella del re di Spagna Felipe VI, è stata assolta oggi dalle accuse che le erano state mosse nel quadro del caso Noos. Invece il marito, Inaki Urdangarin, è stato condannato a sei anni e tre mesi di reclusione rispetto ai 19 chiesti dalla procura. Cristina di Borbone dovrà pagare un’ammenda per responsabilità civili. L’Audiencia Provincial de Palma ha condannato Urdangarin per prevaricazione, appropriazione indebita, frode, traffico di influenze e due reati contro il fisco. All’Infanta è stata imposta una multa di 265.000 euro. Otto anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti all’ex socio di Urdangarin nell’Istituto Noos, Diego Torres.
E’ la prima volta in Spagna che un reale va di fornte a un tribunale
Il tribunale delle isole Baleari, a Palma di Maiorca, si è così pronunciato sull’affaire Noos. Cristina di Borbone, 51 anni, è la prima componente della famiglia reale spagnola a comparire davanti a un tribunale. Era accusata di complicità in frode fiscale, in relazione a presunte malversazioni riguardanti suo marito quando era presidente di una fondazione non a scopo di lucro, appunto l’Istituto Noos. Insieme al suo socio Diego Torres, Urdangarin è stato accusato di aver sottratto circa 6 milioni di euro di sovvenzioni attribuite a Noos tra il 2004 e il 2006 dalle amministrazioni autonome delle Baleari e di Valencia, all’epoca guidate dal Partito Popolare. Secondo l’accusa, una parte dei fondi erano stati dirottati a una società appartenente a Inaki e Cristina, attraverso la quale gestivano le loro spese personali. Per Urdangarin – marito di Cristina dal 1997 dalla quale ha avuto quattro figli – sono stati chiesti 19 anni e sei mesi di carcere L’affaire Noos era venuto alla luce nel 2011, mentre la Spagna viveva un periodo di crisi economica acuta. Lo scandalo aveva accelerato l’abdicazione, nel 2014, di Juan Carlos I e l’arrivo sul trono del figlio Filippo VI.