“America First”: Donald Trump aumenta le spese militari di 54 miliardi

28 Feb 2017 7:35 - di Redazione
Il primo pensiero è per le spese militari. Donald Trump comincia a lavorare sul bilancio, cercando di adattarlo agli obiettivi strategici della sua amministrazione. La Casa Bianca ieri ha fatto sapere che il presidente proporrà al Congresso di aumentare di 54 miliardi di dollari gli stanziamenti per le forze armate. Lo stesso Trump, domenica sera nella cena con i governatori a Washington, ha spiegato che saranno finanziate misure per «la sicurezza pubblica e nazionale», e che è previsto «uno storico aumento dei fondi per ricostruire la capacità militare degli Stati Uniti, svuotata negli ultimi anni». Per ora non si conoscono altri particolari importanti, si legge su “Il Corriere della Sera“.

Tagli alle cooperazioni all’estero

Secondo le indiscrezioni riportate dal New York Times le uscite dovrebbero essere compensate dai tagli sui programmi di cooperazione e sostegno all’estero. Sembra molto probabile anche la riduzione dei fondi assorbiti dall’Agenzia per la protezione dell’ambiente. Trump, invece, non dovrebbe toccare le coperture destinate all’assistenza medica e sociale. Dal punto divista strettamente contabile siamo, dunque, ancora sul generico. Più chiaro, invece, il profilo politico della manovra economica disegnata in coerenza con il tracciato del primo mese alla Casa Bianca. Nelle ultime settimane Trump ha citato spesso il motto «Se vuoi la pace, prepara la guerra», che attribuisce a George Washington, anche se, come noto, risale all’epoca dell’antica Roma.

Aumento di spesa di 54 miliardi di dollari

In parallelo il presidente degli Stati Uniti ha spinto sulla nazionalizzazione dell’economia, frenando le delocalizzazioni delle grandi corporation. Infine c’è sempre il gigantesco piano per le infrastnitture: 820 miliardi da spalmare su diversi anni, compresa la cifra stimata tra i 14 e i 20 miliardi per il Muro con il Messico. Militari, manifattura made in Usa, opere pubbliche. Questa, schematizzando, è l’equazione trumpiana che tiene insieme l’economia, la politica intema e quella estera. Stasera il presidente parlerà davanti al Congresso, con una formula simile al tradizionale «Discorso sullo stato dell’Unione» di inizio anno. I parlamentari, soprattutto i repubblicani, si attendono un passo avanti rispetto alle ultime uscite da campagna elettorale, per non menzionare i tweet. Ma non sarà quella la sede per capire come, concretamente, la struttura del bilancio verrà modificata per reggere la costruzione ideologica di Trump. Anche gli Usa devono misurarsi con vincoli e compatibilita finanziarie. Il deficit è pari a 600 miliardi di dollari e, dato più allarmante, il debito ammonta a 20 mila miliardi di dollari. Toccherà al ministro del Tesoro, Steve Mnuchin, trovare gli spazi per finanziare gli investimenti nelle opere pubbliche e per coprire il drastico taglio delle imposte a favore delle imprese. 

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