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Acquisizione Peugeot-Opel, i muri commerciali della Merkel e di Berlino

Acquisizione Peugeot-Opel, i muri commerciali della Merkel e di Berlino

Economia - di Redazione - 16 Febbraio 2017 - AGGIORNATO 16 Febbraio 2017 alle 12:26

Peugeot e General Motors lanciano una campagna di pubbliche relazioni per “vendere” ai dipendenti e all’opinione pubblica tedesca la cessione di Opel da Gm alla casa francese. Ieri Mary Barra, numero uno del gruppo tedesco, è volata in Germania per una serie di incontri a Rüsselsheim (sede centrale della Opel); Carlos Tavares, presidente della Peugeot, punta a incontrare il più presto possibile la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Entrambi, Merkel e Tavares, hanno un’agenda piena, ma vogliono incontrarsi», ha affermato un portavoce di Psa aggiungendo che Tavares è interessato a incontrare anche i sindacati della Opel, si legge su “il Sole 24 ore”.
 
Il Governo tedesco prepara un vertice con quello francese
 
Ieri il manager ha visto i ministri Dobrindt (Trasporti) e Zypries (Economia). L’annuncio, martedì, delle trattative fra Gm e Peugeot per la cessione di Opel è arrivato a sorpresa; lo stesso numero uno di Opel, Karl-Thomas Neumann, secondo«Handelsblatt»sarebbe stato informato appena prima della diffusione della notizia. Le reazioni in Germania sono state molto dure, sia da parte sindacale che dei politici a livello nazionale e dei Land dove hanno sede gli impianti. La questione Opel è stata «discussa intensamente alla riunione di oggi del Governo» ha detto ieri la ministra del Lavoro, Andrea Nahles; il portavoce dell’esecutivo, Steffen Seibert, ha detto che Berlino «sarà al fianco di Opel» nella vicenda che vede coinvolta la casa tedesca, chiede che «anche i lavoratori vengano coinvolti nel processo» e punta a «un futuro di successo per l’impresa e gli stabilimenti».
 
La cessione di Opel è arrivata a sorpresa
 
La campagna avviata immediatamente dai vertici Gm e da quelli di Peugeot dimostra che effettivamente l’operazione sul tavolo è una vendita e che l’intesa è imminente, se non già raggiunta nelle linee generali. Da una fonte vicina aTavares, citata dall’agenzia Bloomberg, sono giunte ieri le prime aperture: Tavares sarebbe «aperto a mantenere l’attuale struttura di management della Opel e conservare sia il marchio che l’azienda come società tedesca. In Germania Mary Barra e Dan Ammann, numero due di Gm, hanno incontrato i manager Opel a Rüsselsheim. In un messaggio ai lavoratori, Barra ha scritto che «combinare i business di Opel/Vauxhall con Peugeot porterebbe benefici a entrambe le aziende». Vincere tutte le resistenze non sarà comunque facile. Il numero di posti di lavoro in gioco è elevato: Opel ha 34.500 dipendenti in Europa, dei quali quasi metà in Germania. Tagli agli organici spesso compresi nelle sinergie sui costi – sarebbero politicamente delicatissimi in un anno elettorale sia in Francia che in Germania. Anche il Governo francese socio di Peugeot – segue con attenzione la situazione e appoggia la linea dell’azienda. Sempre ieri si sono aggiunti alle proteste anche i sindacati inglesi (Opel ha due fabbriche anche in Gran Bretagna): il sindacato Unite è «deluso e arrabbiato», ha detto il segretario generale Len McCluskey, il quale ha detto che «poiché Peugeot ha un rapporto significativo con il Governo francese, è importante che anche il nostro Governo sia coinvolto. Non approveremo alcun taglio ai posti di lavoro». 

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16 Febbraio 2017 - AGGIORNATO 16 Febbraio 2017 alle 12:26