Abruzzo, evacuata pista di sci e si scarica una valanga, tragedia evitata
Ha evitato un’altra tragedia come quella del Rigopiano. E ora che su quella pista da sci evacuata ai Prati di Tivo, in Abruzzo, si è scaricata davvero una valanga, Michele Petraccia, sindaco di Pietracamela, sa di aver fatto la cosa giusta. Perché l’enorme massa di neve che è venuta giù dalla montagna ha seppellito la pista da sci proprio alle 9, nell’ora in cui è, generalmente, più affollata.
«La slavina avrebbe provocato una tragedia se gli impianti fossero stati aperti perché è caduta proprio nell’orario di apertura della seggiovia e ha investito la pista da sci – racconta ora il sindaco Petraccia – La valanga, tra l’altro, non ha seguito una traiettoria prevedibile come si può desumere dalla Carta Valanghe ma, trovando il canalone praticamente otturato da oltre 10 metri di neve, ha deviato verso gli impianti sciistici». E se la pista da sci fosse stata aperta avrebbe compiuto una carneficina.
La valanga che si è abbattuta questa mattina alle 9, sino alla base dell’impianto della seggiovia quadriposto della pista da sci Fonte Cristiana, per fortuna, non ha causato danni a persone in quanto la nota località sciistica del Gran Sasso era stata appunto evacuata da giorni grazie alla lungimiranza del sindaco di Pietracamela Michele Petraccia, Che, proprio ieri, ha riunito la Commissione Valanghe e, a fronte di un pericolo confermato a livello 3 come segnalato da Meteomont, ha prudentemente prorogato l’ordinanza comunale di evacuazione emessa il 31 gennaio fino a quando le condizioni atmosferiche non lo consentiranno.
Il sindaco, che oggi ha mandato un rapporto sulla situazione valanghe alla Protezione civile, non esclude che a provocare la valanga abbiano contribuito, oltre al rialzo delle temperatura, anche le scosse di terremoto che si sono verificate la notte scorsa tra Umbria e Marche.
«C’è stato un innalzamento della temperatura e vento forte e caldo in nottata ma non si esclude che abbiano contribuito anche le nuove scosse di terremoto», sostiene.
«Ho preso una decisione molto impopolare – continua Petraccia – ma non me la sono sentita di riaprire la zona. E meno male, oggi sarebbe accaduto il finimondo. L’avevo detto in Commissione Valanghe, non voglio una nuova Rigopiano. Mi dispiace per gli operatori turistici di Prati di Tivo ma non possiamo rischiare».
Quella di oggi è la seconda valanga che si abbatte su Prati di Tivo. La prima era caduta la mattina del 18 dicembre, qualche ora prima della tragedia di Rigopiano. Una valanga che ha danneggiato pesantemente alcuni appartamenti del residence-hotel ”Prati di Tivo”, quel giorno fortunatamente vuoti, dove lo stesso sindaco ha un appartamento. Oltre alla zona dei Prati di Tivo evacuata da allora (oggi erano presenti solo alcuni operai che sono stati immediatamente allontanati), dalla scorsa settimana è stata chiusa al transito la strada provinciale che collega Pietracamela ai Prati, una decisione presa dalla Provincia di Teramo sempre su input del sindaco di Pietracamela, fino al cessare delle condizioni di pericolo.