A Vasto i funerali di Italo D’Elisa. Il parroco: stai tranquillo, Dio aiuta i giusti

4 Feb 2017 14:01 - di Redazione

«Il tuo sorriso resterà sempre nei nostri cuori», è la scritta che campeggia sullo striscione davanti alla chiesta di Santa Maria del Sabato Santo a Vasto (provincia di Chieti) dove si sono svolti i funerali di Italo D’Elisa, il ragazzo ucciso da Fabio Di Lello per vendicare la morte della moglie travolta la scorsa estate scorsa da un’auto guidata proprio da Di Lello. Tanti gli amici, i parenti e i conoscenti che nella chiesa hanno assistito all’ultimo saluto del giovane.

A Vasto i funerali di Italo D’Elisa

Proprio durante i funerali di Italo D’Elisa, salutato fuori dal sagrato con decine di palloncini bianchi a forma di cuore, si è svolto l’interrogatorio di garanzia di Fabio Di Lello. «Le anime dei giusti sono nella mani di Dio. Stai tranquillo Italo, i giusti sono coloro che amano la vita e accolgono il dono di Dio, così come lo hai accolto tu. Non si poteva non volerti bene, sei stato sempre circondato da tanto amore», ha detto il sacerdote nel corso dell’omelia. «È un momento difficile, in questi giorni siamo devastati da sentimenti e pensieri contrastanti di fronte a un mistero grande, la morte di Italo», ha aggiunto il prelato dicendo che «oggi qui non vi sono risposte, ma solo tanta preghiera, siamo certi che Dio accoglierà tutto ciò che gli chiederemo in questa celebrazione». La tua vita così misteriosamente strappata ai tuo affetti non è perduta – ha concluso il parroco di Vasto – il tuo sguardo è ancora rivolto a noi per invitarci a continuare a credere che la vita è un grande dono che vale la pena vivere. Amore e solidarietà valgono la pena di essere vissuti».

La testimonianza di una cugina

Italo «soffriva molto per la morte di Roberta, ripeteva continuamente “non capite come mi sento dentro”». Lo ha detto una cugina di Italo D’Elisa, ricordando il giovane ucciso dall’uomo che voleva vendicarsi per la perdita della moglie, durante i funerali. La cugina del ragazzo ha fatto riferimento alla campagna, anche virtuale, che ha «incitato all’odio e armato la mano di Fabio, anche lui vittima» arrivando però a un gesto ingiustificabile. La donna ha parlato di un fiume di risentimento brutale, «ci sono molti responsabili. È stato detto che Italo era strafottente, non era così, lui e Fabio avevano un graffio  nell’anima comune”» Se invece di contribuire al clima che si era creato le persone avessero”contribuito a farli incontrare oggi parleremmo di perdono, ha sottolineato la cugina di Italo. La salma, uscita dalla chiesa di Santa Maria del Sabato Santo a Vasto, è stata salutata da un applauso e da tanti palloncini bianchi a forma di cuore con scritti diversi messaggi per il ragazzo.

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