Non si ferma la violenza dei detenuti stranieri: agente aggredito da un 18enne
È successo ancora e, di nuovo, nell’immediatezza degli eventi si torna a parlare di emergenza carceri, di detenuti pericolosi, di aggressioni subite dall’ultimo agente di polizia penitenziaria, vittima della violenza del condannato e, altrettanto, di una ormai cronica carenza di organico che affligge gli istituti di pena di tutta Italia.
Agente aggredito in carcere da un detenuto straniero
E allora, ieri pomeriggio (giovedì 12 gennaio ndr) un detenuto straniero 18enne ha aggredito un assistente di polizia penitenziaria presso l‘Ipm Casal del Marmo a Roma. A darne notizia è stato il segretario generale aggiunto Cisl Fns Massimo Costantino che, nel ripercorrere e denunciare l’episodio, ha raccontato come «il detenuto proveniente dal carcere di Airola (Benevento) ha inferto un pugno colpendo alla mandibola l’assistente di polizia penitenziaria, C.D. di 31 anni». Un’aggressione inferta da un detenuto maggiorenne recluso in un isituto di pena minorile. Un problema, che aggiunge al danno anche la beffa, non a caso sollevato dalla Fns Cisl Lazio che, nell’esprimere «solidarietà all’assistente colpito e un augurio di pronta guarigione», rileva come sarebbe quantomai «opportuno che detenuti del genere siano inviati in carceri per adulti e non certo in quelli minorili, che hanno una diversa dimensione del mondo penitenziario; strutture che, come previsto dalla legge, possono ospitare detenuti “minori” sino a 25 anni di età». E al problema della carenza di organico nelle carceri, sempre più chiamate a fronteggiare emergenze e pericolosi imprevisti – si aggiunge ora anche quello di un assetto organizzativo deficitario e inadeguato.