Marsilio: «Il 28 gennaio tutti a Roma. La piazza vuole il centrodestra unito»

25 Gen 2017 13:19 - di Alessandra Danieli

La scelta di aprire la partecipazione oltre gli steccati del partito e di un alleato, ormai consolidato, come la Lega si è rivelata  vincente. A tre giorni dalla manifestazione nazionale promossa da Fratelli d’Italia a Roma (scende in piazza l’Italia sovrana) Marco Marsilio, già parlamentare, tesoriere e responsabile regionale del partito di Giorgia Meloni, fa il punto delle adesioni e spiega lo spirito con cui è nato l’evento di sabato.

Siete stati i primi a “muovervi” a poche ore dalla nomina di Gentiloni a successore di Renzi…

Sì, abbiamo lavorato subito per un evento che desse voce alla rabbia dei cittadini per l’ennesimo governo non scelto dagli elettori e in perfetta continuità con il governo fallimentare di Renzi. E abbiamo sin dall’inizio optato per una manifestazione aperta a tutte le forze politiche o movimenti che possiamo definire di centrodestra, da Forza Italia, che ha risposto positivamente con la presenza di Toti, Brunetta, Romani, al mondo cattolico, al movimento di Raffaele Fitto, a Idea di Gaetano Quagliariello, al partito liberale. Come in passato, per la nascita del polo di centrodestra, la piazza può rappresentare un’unità sostanziale di intenti e di programma che superi l’attuale frammentazione politica.

Lei ha il polso della situazione, è ottimista sui numeri?

Come responsabile del Lazio e lavorando nella macchina organizzativa posso dire che ci sarà una grande partecipazione. L’entusiasmo è forte. Al di fuori degli apparati saranno in tanti a “scendere” a Roma per manifestare, decine e decine di pullman, tante delegazioni, tanti giovani da tutta Italia. L’appuntamento è in piazza della Repubblica per un corteo che arriverà a due passi da Palazzo Chigi per un comizio che sarà concluso da Giorgia Meloni.

A giudicare dal palco di sabato prossimo si può immaginare una ri-partenza del centrodestra con un’alleanza più ampi di Fratelli d’Italia e Lega? 

Vedremo, me lo auguro. Certamente Giorgia Meloni conferma di avere tutte le carte in regola, per proposta politica, per gradimento, per comunicazione, per esercitare una leadership  alternativa alla sinistra. Certamente più di Salvini può aggregare settori moderati che non si riconoscono in pieno in un certo radicalismo della Lega. In questa fase Fratelli d’Italia, senza rinunciare a parole forti sull’Unione europea, sull’immigrazione, sta svolgendo la funzione di ponte, come dimostra anche la nostra proposta sulla legge elettorale nella quale è previsto un premio di maggioranza inferiore al 40 (si potrebbe tornare al 37) in una cornice proporzionale, nel senso che se la coalizione non vince, in Parlamento i seggi vengono distribuiti in chiave proporzionale e ogni partito potrà fare la sua parte e avere le mani libere da un’alleanza precostituita. 

Il passo successivo alla manifestazione potrebbero essere le primarie?

Spero di sì, che da quel palco possano maturare le condizioni per scegliere dal basso il migliore candidato alla leadership. Come in Francia e negli Usa ciascun candidato si presenta con un programma, ci sarà Giorgia Meloni, Salvini e chiunque vorrà. Senza paletti precostituiti: non condivido che debba partecipare solo chi ha un programma comune agli altri competitor.

Anche Berlusconi?

Se partecipasse saremmo tutti felici. Ma attualmente mi sembra non sia candidabile.

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