Evaso da Manaus, posta foto su Fb e diventa una star del web in Brasile

3 Gen 2017 17:26 - di Antonio Marras

“Sulle ali della libertà”, è il titolo che in tanti hanno dato alla sua leggendaria fuga dal carcere di Manaus, ma non mancano anche gli sfottò di chi ha parlato di una “galline in fuga”, facendo il verso a un altro celebre film, ma a cartoni animati. Il giovane Brayan Bremer, attivissimo su Facebook dopo essere evaso da un carcere di Manaus, non ha resistito a postare i selfie della sua fuga ed è stato ovviamente catturato. Ma nel frattempo il giovane fuggiasco è diventato una star del web in Brasile, racconta la stampa locale. E in molti hanno postato fotomontaggi del volto di Brayan sulle locandine di celebri film sulle evasioni

Bremer in fuga con altri 70 detenuti

Bremer è uno dei 72 prigionieri fuggiti domenica dal carcere Antonio Trindade a Manaus, stato nella regione settentrionale amazzonica del Brasile. Poche ore dopo altri 112 carcerati sono fuggiti dal vicino penitenziario di Anisio Jobim, dopo una rivolta costata la vita a 56 persone. La polizia ha avviato subito la caccia ai fuggitivi, ma riprendere Bremer è stato relativamente facile grazie alle tracce lasciate su Facebook, ha spiegato il capitano della polizia militare Alberto Neto, citato dal “portal do Hollanda”. Il giovane rapinatore curava già la sua pagina Facebook quando era in carcere, malgrado ciò sia vietato. E ha continuato a farlo durante l’evasione: “in fuga dal carcere” è la didascalia del primo selfie che lo mostra coperto di fango. Poi seguono altri due selfie nella giungla: in uno mangia dei frutti in un altro mostra il pollice alzato assieme. 

L’ammutinamento di Manaus

L’ammutinamento era iniziato ieri pomeriggio di lunedì e si era concluso questa mattina. La sommossa erastata provocata da uno scontro tra detenuti di due organizzazioni criminali, il gruppo locale Fdn (Familia do Norte) e il Pcc (Primeiro Comando da Capital), con sede a San Paolo. Venti detenuti erano riusciti a fuggire e 15 erano stati catturati nei boschi circostanti a seguito di un’operazione che aveva coinvolto centinaia di agenti di polizia e soldati, cani addestrati ed elicotteri.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *