Il discorso di Capodanno di Grillo? Un film che si ripete da 17 anni (VIDEO)
La confessione di Grillo: “Abbiamo passato un anno a prenderci insulti”
Beppe Grillo continua la tradizione, iniziata nel Capodanno del 2000 del contro-discorso di fine anno. All’epoca al Quirinale c’era Carlo Azeglio Ciampi, oggi c’è Sergio Mattarella, Grillo era un comico, oggi è un leader politico. Non c’era lo streaming, ma la diretta era riservata agli abbonati della tv satellitare Telepiù. Eppure, se si vanno a confrontare i discorsi di Grillo di 17 anni fa con quelli di oggi, non è cambiato nulla. Slogan e battute. Quello di ieri è un monologo meno divertente, ma altrettanto demagogico.
Grillo con la bandiera italiana: “Ma non sono un patriota”
Così, contemporaneamente al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Beppe Grillo tiene sul suo blog il controdiscorso di fine anno. “Siamo italiani e io lo voglio gridare per la prima volta. Anche se non sono patriota nel senso letterale della parola. Per me la patria è la lingua: parlo italiano quindi sono italiano, ma questo italiano deve essere in tutto il mondo. Siamo i migliori cari signori e lo dimostreremo. E noi siamo la sintesi, come Movimento 5 Stelle, dei migliori in Italia! Arrivederci a tutti e auguri”. Il leader M5S riconosce anche il momento difficile che i grillini hanno vissuto nel 2016. “Abbiamo passato un anno a prenderci insulti”
Grillo ricorda Dario Fo e Casaleggio
A differenza del monologo comico di 17 anni prima, Grillo parla da leader politico ricordando due figure importanti per il Movimento. «Abbiamo perso uno dei grandi della storia di questo Paese, grandissimo, che è stato Dario Fo. Se ne è andato un grande vecchio, umanista straordinario». Quindi l’omaggio a Gianroberto Casaleggio, definito il «coautore di tutto». «Se ne è andato, il 12 di aprile, e io sento ancora una perdita gigantesca – ammette Grillo – tutto il Movimento la sente».