Banche, “sputtanare” gli insolventi prima di risanare. Il governo lo farà?
Oggi la Camera è chiamata a decidere sulla mozione di Forza Italia che promuove una commissione che faccia luce sulla gestione del sistema bancario e, in parallelo, in aula al Senato inizia la discussione del ddl, presentato dal M5S, per l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul dissesto finanziario del Monte dei Paschi di Siena.
Banche e trasparenza
Il tema della trasparenza applicata alle banche tiene banco sui media anche a proposito di un’altra questione dirompente: la proposta avanzata dal presidente dell’Associazione bancaria, Antonio Patuelli di andare a vedere chi sono i debitori insolventi delle banche sostenute con i fondi dello Stato, come Monte Paschi, o delle banche in buona salute, come i quattro istituti messi in risoluzione nel 2015.
Vittorio Feltri all’attacco
Un tema sul quale anche Vittorio Feltri, in un editoriale, ha premuto l’acceleratore: “Il governo – ha scritto – prima di sborsare 8 miliardi pubblici faccia chiarezza: pubblichi l’elenco dei mascalzoni che hanno intascato cifre sbalorditive evitando con cura di riportarle al mittente. Risulta che il 70-80 per cento degli insolventi sia costituito da grandi imprenditori, non da poveri cristi strozzati dalla recessione. E allora fuori i nomi dei profittatori, siano opportunamente sputtanati.”
Il governo apre all’idea
In pratica una lista pubblica dei debitori insolventi. Ma si può fare? Il garante della privacy avrebbe dato un sostanziale via libera ma occorrerebbe aggirare le regole del segreto bancario. In ogni caso va registrata sull’argomento una importante apertura del governo.
Dice infatti il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baratta: E’ legittimo fare chiarezza e siamo pronti a una riflessione tecnica approfondita in Parlamento. Su queste cose lavora anche la magistratura e bisognerà distinguere tra chi non ha restituito i prestiti perché ha fallito, magari ha avuto difficoltà indotte dalle stesse banche e i comportamenti dolosi”.