La famiglia marocchina riceve la casa. A Tor Sapienza, non a San Basilio

10 Gen 2017 16:02 - di Redazione

Meglio Tor Sapienza di San Basilio entrambi quartieri delle periferia romana. Chissà perché. Se non è andata in porto l’assegnazione di una nuova casa nel quartiere San Basilio alla famiglia Maslouh, di origine marocchine, ha avuto successo quella a  Tor Sapienza. Sono state consegnate lunedì  mattina le chiavi di un alloggio Ater a Tor Sapienza alla famiglia Maslouh (Mourad, Fatya e i loro tre bambini) residente da oltre dieci anni in Italia e legittima assegnataria di una casa popolare. Alla famiglia Maslouh, che è salita agli onori della cronaca per il corto circuito sociale generato dallo sfratto di una famiglia italiana, era stato assegnato un appartamento nel quartiere di San Basilio dove, il 6 dicembre scorso, al momento della consegna, alcuni residenti avevano  impedito l’ingresso costringendo la famiglia ad andare  via.

La famiglia marocchina va a Tor Sapienza

La rabbia e la ribellione dei residenti fu scatenata non da razzismo nei confronti della famiglia marocchina ma per lo sgombero di una famiglia italiana in difficoltà che aveva occupato la casa popolare poi assegnata a Mourad Maslouh. «I cittadini del quartiere si sono ribellati e da questo è nato un caso politico con le solite semplificazioni che parlano di razzismo, xenofobia, intolleranza. Credo invece che la questione sia molto più semplice: la gente è esasperata da uno Stato sempre attento alle esigenze degli immigrati e sempre più distante da quelle degli italiani», aveva scritto a caldo su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Sulla vicenda è stato aperto un procedimento penale. Nei giorni immediatamente successivi, il Commissario straordinario di Ater Roma Giovanni Tamburino si era impegnato a trovare in tempi brevissimi, di concerto con il Dipartimento delle politiche abitative di Roma Capitale, un alloggio in un altro quartiere così come richiesto dalla famiglia. E così è stato. «Come Ater siamo molto soddisfatti di aver potuto dare tempestiva soluzione al caso della famiglia Maslouh» ha dichiarato il commissario Tamburino presente alla consegna dell’appartamento, «e occorre sottolineare che, com’è ovvio, tutto è stato fatto nel pieno rispetto delle procedure previste dalle leggi, senza ricorrere ad alcuna ‘corsia preferenziale».

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