Gabrielli: «Non chiamatela “Mafia Capitale”, è un oltraggio alla città»

10 Gen 2017 16:14 - di Valeria Gelsi
gabrielli mafia capitale

Non chiamatela più “Mafia Capitale”, farlo è «un oltraggio alla città». Dopo anni dall’esplosione del caso giudiziario che ha sconvolto la politica capitolina, finalmente qualcuno cerca di riportare quella vicenda nel suo perimetro corretto: quello di azioni criminali che si sono verificate a Roma, ma che non vanno identificate con Roma.

«Preferisco chiamarla “Mondo di mezzo”»

È stato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a lanciare l’appello per smetterla con quell’etichetta. «Le vicende criminali che si sono verificate a Roma non voglio chiamarle Mafia Capitale, perché è un oltraggio alla città», ha detto Gabrielli, aggiungendo che «preferisco chiamarla “Mondo di mezzo”». Si tratta della prima volta che una voce istituzionale invita a recuperare il titolo originale dell’inchiesta, tratto da una intercettazione di Massimo Carminati, mettendo da parte la definizione di “Mafia Capitale” così mediatica, ma anche così carica di significati politici. Una presa di posizione che arriva quando ormai la stessa inchiesta si è molto sgonfiata e ha visto ridursi notevolmente il numero delle personalità coinvolte. Soprattutto, quando ormai si sono sgonfiate le responsabilità che allora furono affibbiate alla giunta Alemanno

A chi conveniva chiamarla “Mafia Capitale”?

Al di là delle parole, poi, conta la sede in cui Gabrielli ha ritenuto di voler precisare la sua posizione: una audizione davanti alla Commissione parlamentare sulla sicurezza e sulle condizioni di degrado nelle città e nelle loro periferie. Una sede in cui alla politica è richiesto un atteggiamento istituzionale, lontano dalle convenienze di parte. Esattamente il contrario di quanto avvenuto intorno all’inchiesta sul malaffare a Roma, utilizzata da certi ambienti politici, e in particolare del Pd, più come clava per colpire l’avversario, anche al di là delle sue oggettive responsabilità, che come strumento per capire quale corto circuito si fosse creato nell’amministrazione capitolina. E quando fosse davvero iniziata quella commistione che ha portato poi alla nascita del “mondo di mezzo”. 

 

 

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