Ucciso in Siria da un drone Usa il regista dell’attentato a Charlie Hebdo

10 Dic 2016 9:52 - di Alessandra Danieli

Ucciso in un raid americano in Siria la mente dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo. Sarebbe stato ucciso da un drone Usa a Raqqa, la capitale dell’Isis in Siria, Boubaker el Hakim, 33 anni, franco-tunisino, considerato uno degli ispiratori, se non la mente, dell’attacco del 7 gennaio 2015 a Parigi contro la redazione del settimanale satirico francese. Il terrorista sarebbe stato ucciso il 26 novembre scorso, mentre si trovava alla guida di un veicolo, come hanno reso noto fonti militari Usa, anche se il Pentagono non ha ancora confermato ufficialmente. La notizia è stata data anche da Le Monde, che cita la diffusione della notizia della morte il 2 dicembre su un forum jihadista.

Uccisa la mente di Charlie Hebdo

Si tratta di uno dei leader più importanti dell’Isis. Boubaker era il mentore dei fratelli Said e Sherif Kouachi, che fecero strage di giornalisti e disegnatori di Charlie Hebdo, e avrebbe avuto un ruolo anche nell’ organizzazione della strage di Parigi del 13 novembre 2015 in cui un commando di Isis massacro oltre 130 persone. Nato a Parigi nel 1983 da una numerosa famiglia tunisina, el Hakim aveva doppio passaporto. Nel 2003 dopo l’invasione dell’Iraq aveva creato una rete di jihadisti al comando del leader di al Qaida in Iraq Al Zarqawi. Poi era passato Siria, dove era stato arrestato ed estradato in Francia. Qui era stato condannato nel 2008 a sette anni di prigione. All’epoca era considerato tra i più radicalizzati della rete di giovani estremisti dell’area parigina. Rilasciato di prigione nel 2011, si sarebbe spostato in Tunisia, apparendo nel video di rivendicazione degli omicidi dei deputati dell’opposizione locale Chokri Belaid e Mohamed Brahimi.

Gli attacchi Usa contro l’Isis

Da allora il suo ruolo tra i ranghi dell’Isis crebbe e si ritiene che abbia giocato un ruolo nelle operazioni all’estero del gruppo, iniziando a reclutare per l’Isis. Ma l’attentato contro Charlie Hebdo è stato il più clamoroso. Finora, ha ricordato Barack Obama nel suo recente intervento a Tampa, Florida, sarebbero 120 i vertici del Califfato uccisi. «Gli Usa stanno spezzando la schiena all’ Isis», aveva assicurato nei giorni scorsi Obama, difendendo la strategia degli attacchi mirati con i droni per colpire la catena di comando dell’Isis. Il bilancio delle vittime sembra dargli ragione: l’ultima è appunto Boubaker el Hakim, 33 anni, franco-tunisino, considerato uno degli ispiratori dell’attacco alla redazione del settimanale Charlie Hebdo

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