«Siamo deportati». La protesta dei docenti con i “nastrini rossi” (video)
La pessima riforma renziana della scuola continua a fare vittime tra i docenti. «Vogliamo continuare a insegnare nella nostra terra». «Qui i posti ci sono». «Non dobbiamo essere per forza deportati al Nord». Sono queste le rivendicazioni con cui i “Nastrini rossi”, docenti pugliesi, protestano contro la “Buona scuola”. Sono stati “trasferiti di forza” al Nord. Hanno manifestato con un sit in davanti alla sede del Consiglio regionale pugliese. Nello stesso momento protestavano i colleghi di Napoli, Palermo e Pescara.
Penalizzati i docenti del Sud
Al Sud siamo 25mila, spiegano, e in Puglia 3.200. Di questi, circa 2.500 sono rientrati con una assegnazione provvisoria che scadrà il 31 agosto. «Dal primo settembre – spiega la portavoce dei Nastrini rossi pugliesi, Francesca Marsico – dovremmo partire tutti». Per questo, in vista dell’incontro ccon i sindacati, i docenti chiedono al neoministro all’Istruzione Valeria Fedeli, «di ripristinare equità e giustizia attraverso la deroga al vincolo sia per il trasferimento che per la possibilità di produrre domanda di assegnazione provvisoria nel prossimo anno scolastico».
«Stanno sconvolgendo la nostra vita»
«Siamo per lo più donne di età media di 45 anni e con mille incombenze familiari», sottolineano. «Nel mezzo delle nostre carriere lavorative siamo state costrette a sconvolgere le proprie vite. Ma al Sud – concludono gli insegnanti – ci sono cattedre vuote e classi pollaio. Perché non possiamo restare qui?».