San Pietroburgo, Putin inaugura una autostrada costruita dagli italiani
L’Italia continua a essere protagonista in Russia nonostante le controproducenti e masochistiche sanzioni politiche che la Ue ha comminato a Mosca. È stata infatti inaugurata a San Pietroburgo la parte centrale della nuova tratta autostradale che collega la parte meridionale della città con quella settentrionale alla presenza del presidente russo Vladimir Putin e dell’ambasciatore italiano Cesare Maria Ragaglini. L’appalto è stato realizzato da un consorzio in cui figura anche la ditta italiana Astaldi. La tratta sarà pienamente operativa entro la fine della settimana. Putin, stando a LifeNews, ha ringraziato gli operai, turchi e italiani, e andandosene li ha salutati in italiano. «Voglio ringraziare tutti i costruttori: per i cittadini di San Pietroburgo l’apertura di questa autostrada è un grande evento perché permetterà di aggirare il centro della città evitando l’ingresso di 6-7 milioni di veicoli all’anno», ha detto Putin durante la cerimonia ufficiale.
Putin esamina la situazione economica russa
Poco prima, Putin aveva esaminato la situazione economica: nel 2016 l’economia russa si è contratta dello 0,3%, ha detto il presidente Putin. Secondo Putin negli anni di crisi è stata però garantita la «stabilità macroeconomica e mantenute le riserve sovrane». «Iniziamo comunque a intravedere i segnali di crescita», ha sottolineato. In particolare l’export dei prodotti agricoli russi ha superato quello delle armi, ha riferito Putin precisando che nel 2016 il valore dell’export dei prodotti agricoli sarà pari a 16,9 miliardi di dollari. In precedenza Putin aveva lanciato segnali di distensione: «La Russia non cerca lo scontro con nessuno, non vogliamo nemici, anzi abbiamo bisogno di amici». «Siamo pronti – ha ribadito – a sviluppare rapporti con la nuova amministrazione americana». Il disgelo con Washington, da quando è stato eletto Donald Trump, procede. Putin, al contempo, ha lodato il popolo russo per aver mostrato il suo spirito patriottico, pur in condizioni difficili «come spesso ci capita», e ha assicurato che «lo sviluppo del sistema politico, delle istituzioni democratiche e di elezioni più competitive continuerà senz’altro». La Russia, ha detto il presidente, non può più permettersi di posporre lo sviluppo economico e deve essere in grado di diventare un’economia basata sulle esportazioni non di materie prime ma di prodotti, anche nella sfera delle tecnologie e del digitale. Putin d’altra parte ha sottolineato come i prodotti agricoli valgano di più (16,9 miliardi di dollari nel 2016) in termini di export che le armi. Il 2017 in questo senso sarà un anno delicato, poiché il Paese dovrà affrontare il centenario delle rivoluzioni di Febbraio e Ottobre, ottima occasione «per analizzare le cause e le ragioni delle rivoluzioni russe. L’intera società – ha ammonito Putin – ha bisogno di una riflessione onesta e profonda su questi eventi».