Orrore senza fine in Nigeria, bimbe di 7 e 8 si fanno esplodere al mercato
Da est a ovest, l’integralismo islamico legato all’Isis e ad al-Qaida miete vittime in tutta l’Africa. Oltre all’Egitto, sono stati nuovamente colpiti obiettivi in Somalia e in Nigeria. Da una parte al Shabaab, che ha rivendicato un sanguinoso attentato nella capitale Mogadiscio, dall’altra Boko Haram che, mandando a farsi saltare in aria due bambine di 7-8 anni, ha messo la firma su un duplice attacco a Maiduguri, capoluogo del nord-est.
Nigeria, orrore a Mogadiscio e a Maiduguri
Mogadiscio è stata duramente colpita per la seconda volta in due giorni. Un’autobomba guidata da un kamikaze è stata fatta esplodere contro l’edificio che ospita una stazione di polizia e uffici doganali all’ingresso del porto marittimo: 16 i morti, nove i feriti, quasi tutti dipendenti portuali e poliziotti trasportati in ospedale con gravi ustioni. Testimoni hanno fotografato scene raccapriccianti, corpi dilaniati, scarpe insanguinate, soccorritori sotto shock. Rivendicando l’attentato, miliziani al Shabaab hanno esultato affermando di aver ucciso “apostati”, seguaci di false religioni. La recrudescenza del terrorismo nella Somalia devastata da oltre 25 anni di guerra civile è, secondo alcuni osservatori, collegata anche alle elezioni presidenziali in programma il 28 dicembre. Dopo tre rinvii, obiettivo di al Shabaab è impedire per l’ennesima volta che il Paese vada alle urne, in modo da bloccare anche il più piccolo passo verso un inizio di stabilizzazione politica.
L’orrore delle bimbe kamikaze è in aumento
Il terrore per impedire la normalizzazione è anche la strategia di Boko Haram nel nord-est della Nigeria. I jihadisti hanno perso terreno sul piano militare ma di pari passo è cresciuta la loro ferocia. In particolare, è in continuo aumento l’utilizzo di ragazze, oggi addirittura di due bambine, per seminare morte e distruzione in mercati e luoghi di incontro. Le bimbe trasformate in bombe umane e arrivate al mercato ortofrutticolo di Maiduguri con addosso le cinture esplosive avevano solo 7 o 8 anni. Un venditore ha cercato di parlare con loro pensando che si fossero perse e che stessero cercando la madre, ma le bambine hanno tirato dritto. Poi la prima è saltata in aria mentre la seconda è “esplosa” mentre si avvicinavano i soccorritori. Le deflagrazioni, probabilmente telecomandate a distanza, le hanno letteralmente fatte a pezzi insieme ad altre due persone. 17 i feriti, alcuni mutilati e in gravi condizioni, ricoverati negli ospedali della città. Il bilancio del duplice attentato compiuto nella città di Madagali, sempre nell’est e sempre in un affollato mercato, ad opera di due giovani donne kamikaze era stato peggiore: 57 morti e 177 feriti. E nonostante le vittorie sbandierate dall’esercito che ha l’appoggio dei governi di Ciad, Camerun e Niger, è più che probabile – sostengono alcuni analisti – che i Boko Haram continueranno a colpire.