La vittoria di Trump? Solo il “Secolo” e Dagospia c’hanno sempre creduto

9 Nov 2016 17:39 - di Mario Aldo Stilton

Solo il Secolo d’Italia l’ha detto da subito: Donald Trump ce la può fare! Il riporto biondo fa impazzire il mondo, fu uno dei primissimi pezzi apparsi sul nostro sito. Solo noi e Dagospia, per l’esattezza. Solo noi a dire e scrivere che non era un bluff, non un fenomeno da baraccone, non un idiota ignorante e pieno di soldi colui che correva per la Casa Bianca contro financo il suo stesso partito. Gli altri, tutti gli altri avevano granitiche ed esclusive certezze. Qualche dubbio, qua e là, lo si leggeva pure. Ma messo sempre in disparte, in breve, quasi nascosto. Quasi a scusarsi. Poi solo certezze. Magnifiche e progressive, a sinistra. La volontà del Fato, a destra. Noi del Secolo d’Italia, invece, il dubbio l’abbiamo espresso prima e argomentato poi. L’abbiamo ragionato e spiegato ai nostri lettori. Abbiamo cioè cercato di fare il nostro dovere: sollecitare la riflessione di chi ci legge, non dargli verità precostruite. Del resto era chiaro come stavano le cose. I manovratori avevano già tutto e bello che deciso: Donald Trump era soltanto un becero, stupido intoppo. Uno che sarebbe stato spazzato dalla prima presidente donna della Storia Usa. Addirittura ci si è spinti a spiegare che Trump era quasi quasi stato voluto, costruito ad arte, per rendere ancor più facile ed eclatante il successo della Clinton. Perciò tutti stavano con Hillary e con i sondaggi che la davano perennemente avanti. Tutti tranne noi del Secolo d’Italia e Dagospia. Tutti erano assolutamente certi. Tutti consapevoli e contenti. E se solo provavi a far balenare un’ipotesi, una possibilità, un dubbio erano levate di spalle e risate di scherno. I sondaggi, i numeri, il trend, gli opinionisti tipo Gad Lerner (che ieri sera twittava di stare tranquilli e dormire bene perchè al risveglio ci sarebbe stata Hillary alla Casa Bianca!): è una montagna di banalità più alta dell’Everest quella che ci siamo sorbiti! Mentre l’America profonda si accingeva a dare al suo establishment una lezione che ci auguriamo definitiva, qui in Italia imperava il pensiero unico: Hillary forever! Cosicchè stamane, alle prime luci dell’alba, con l’arrivo dei dati ufficiali, abbiamo creduto di provare la stessa illuminazione che ebbe il ragionier Fantozzi all’ennesima replica della “Corazzata Potemkin“. Quei sondaggi, quelle certezze altro non erano che «Una cagata pazzesca!».

 

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