Violenza di gruppo su una 22enne di Bitonto: assolti i nove imputati
Il Tribunale di Bari ha assolto nove imputati accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza di Bitonto. I fatti contestati dalla Procura di Bari risalgono al 2010. Stando all’ipotesi accusatoria, non condivisa dai giudici della prima sezione penale, la presunta vittima delle violenze, all’epoca 22enne, sarebbe stata contattata da uno degli imputati, il quale le avrebbe detto dell’esistenza di un video compromettente. Il video sarebbe stato usato dai presunti aguzzini per minacciare la ragazza, costretta ad avere rapporti sessuali con loro in cambio della distruzione delle immagini. Le minacce si sarebbero susseguite nel tempo, fino a ripetersi quotidianamente, tra aprile e giugno, anche con l’uso della violenza e di alcool, abusando di lei contro la sua volontà – stando al racconto della ragazza – nella falegnameria di proprietà di uno degli imputati, in un casolare in campagna, in auto e sottoscala. Dopo due anni di processo i giudici hanno però stabilito che i fatti denunciati non sussistono o, in alcuni casi, non costituiscono reato.
I nove ragazzi di Bitonto a processo per fatti del 2010
Ai nove il pm della Procura di Bari Chiara Giordano aveva contestato di aver commesso violenza sessuale di gruppo «in tempi diversi, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con compresenza fisica e partecipativa e tra loro riuniti». Uno di loro, il più giovane, amico della vittima, secondo l’accusa avrebbe minacciato la ragazza «prospettandole – si legge nel capo d’imputazione – la diffusione di un video che documentava rapporti sessuali intrattenuti dalla stessa e la divulgazione nella famiglia dei suoi costumi sessuali». Stando alla ricostruzione fatta dagli agenti di polizia che hanno svolto le indagini, la ragazza sarebbe stata costretta a rapporti sessuali come «segno di gratitudine» preteso in cambio della distruzione di quel video, a volte anche con calci e pugni sulle braccia. Non si sarebbe trattato, stando al racconto della vittima, all’epoca 22enne, di un episodio isolato. I nove l’avrebbero portata in casa, in casolari di campagna, in una falegnameria, in un sottoscala e persino in auto, costringendola, «con violenza» scrive il pm, a spogliarsi ed avere rapporti con loro. Nell’udienza preliminare la ragazza si era costituita parte civile.