«Troppo vicina al convento»: in Russia è guerra alla fabbrica di preservativi
Non è guerra civile e forse non è nemmeno un vero scontro sociale, ma insomma i toni sono parecchio accesi a Bogoliubovo, in Russia, dove l’apertura di una fabbrica divide le coscienze cittadine. Perché la fabbrica porterà in città una produzione un tantino peccaminosa: quella di preservativi.
I fedeli contro la fabbrica di preservativi
A surriscaldare gli animi tanto da far arrivare la notizia sulle pagine nazionali c’è soprattutto il fatto che la fabbrica dovrebbe sorgere a pochi passi da un antico convento ortodosso, un tesoro locale datato tredicesimo secolo. I fedeli non l’hanno presa benissimo e hanno deciso di scrivere una lettera aperta ai «vertici del paese» e al patriarca di Mosca Kirill, affinché intervengano per bloccare la costruzione. Del resto, la traduzione del nome della cittadina suona più o meno come “Amore per Dio”.
Ma in molti aspettano l’opportunità di lavoro
E proprio «con l’aiuto di Dio» i fedeli sperano di riuscire a impedire «questo processo immorale e antipatriottico». Alla devozione di alcuni, però, fa da contraltare la necessità di altri. E così il paese si divide tra chi confida in Dio e chi confida che nello stipendio che verrebbe dalla produzione di preservativi e non solo. Si stima che l’impianto, che dovrebbe produrre anche altri articoli sanitari, infatti, possa portare in città tra i 150 e i 200 nuovi posti di lavoro.