Ue, altra batosta per Renzi: «Crescita più bassa e deficit più alto per l’Italia»

9 Nov 2016 20:36 - di Redazione

Una ripresa “modesta”, un deficit in aumento, la disoccupazione che sconterà la fine degli sgravi per i neoassunti e il debito in salita ancora per due anni: le nuove previsioni economiche della Commissione Ue dipingono un quadro a tinte fosche per l’Italia, che sta cercando di ottenere il via libera a una manovra le cui coperture, secondo Bruxelles, fanno “grande” affidamento sulle una tantum, peggiorando “marcatamente” il saldo strutturale. Per questo il dialogo tra Tesoro e Commissione Ue è ancora molto intenso. La Ue ha dovuto rivedere al ribasso le stime sulla crescita, che quest’anno si fermerà allo 0,7% e il prossimo salirà solo allo 0,9%. A maggio scorso, vedeva cifre ben diverse e molto più ottimiste: +1,1% e +1,3%. Ma, spiega la Ue, la crescita è trattenuta da “strette condizioni di finanziamento e incertezza”.

E la situazione potrebbe peggiorare a causa dei “rischi al ribasso” connessi al “lento aggiustamento del settore bancario”. A pesare sono ancora i crediti deteriorati, che riducono l’erogazione del credito e la profittabilità delle banche. Il deficit invece, spiega Moscovici, si stabilizza al 2,4% per due anni. Ma nel 2016 il “saldo strutturale aumenta di un mezzo punto del Pil”, oltre al debito che sale al 133% e nel 2017 al 133,1%. I problemi dei conti italiani sono in questi due indicatori: il deficit strutturale è all’1,6% quest’anno, in peggioramento di 0,5% quando invece la Ue chiedeva di migliorarlo di 0,1%. L’anno prossimo salirà addirittura al 2,2%, approfondendo il divario con la regola del debito che vorrebbe invece un miglioramento annuale di 0,5%, al netto della flessibilità. Nella manovra 2017 l’Italia ha chiesto lo 0,4% di spazio ulteriore a causa delle spese “eccezionali” per migranti e terremoto.

Bruxelles, già preoccupata per le molte coperture incerte perché dovute a entrate “una tantum”, sta valutando entrambe le voci. La quantificazione delle spese è l’oggetto del contendere, con la Commissione  Ue propensa a concedere nuovi margini ma senza tradire del tutto le regole. Come segnalava Moscovici all’Eurogruppo, anche con tutta la flessibilità possibile ci sono regole che vanno rispettate, per questo si continua a chiedere a Roma uno sforzo maggiore nel 2017, affinché la legge di bilancio possa rientrare nella categoria “ampiamente in linea con il Patto”.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *