Troppi cibi spazzatura nella pubblicità per bambini: l’Oms lancia l’allarme

5 Nov 2016 15:31 - di Augusta Cesari

La pubblicità di cibi spazzatura ricchi di grassi e zuccheri, spesso ‘rifiutata’ dai media tradizionali, ‘risorge’ su quelli digitali, che sottopongono bambini e adolescenti a un vero bombardamento di messaggi sbagliati. Lo afferma un rapporto dell’ufficio europeo dell’Oms, che chiede ai governi di intervenire per regolare la materia. Tra le tecniche utilizzate, spiega il documento, ci sono le promozioni sui social, ma anche gli ‘advergames’, veri e propri giochi on line che veicolano messaggi sui prodotti. Secondo una ricerca in Gran Bretagna il 73% degli adolescenti segue i propri marchi preferiti, anche di cibo, sui social media, il 62% clicca sui banner pubblicitari e il 57% fa acquisti mentre gioca o utilizza una app. “I nostri governi hanno messo la prevenzione dell’obesità infantile al primo posto tra le priorità – afferma Zsuzsanna Jakab, direttore regionale per l’Europa dell’Oms -. Tuttavia troviamo spesso che i bambini, il gruppo più vulnerabile, sono esposti a un numero considerevole di tecniche nascoste di digital marketing che promuovono cibi ricchi di grassi, zuccheri e sale. E’ responsabilità delle istituzioni riconoscere la nuova minaccia e agire di conseguenza”.

Stop al “bombardamento” sul web

Un po’ di dati forniti da Ocse ci dicono che il 36% dei bambini e il 34% delle bambine in Italia è sovrappeso o obeso, secondi solo ai greci, terzi i neozelandesi, gli statunitensi si piazzano al quinto posto. Le cause delle cattive abitudini alimentari sono molteplici, tra queste c’è sicuramente l’aumento della commercializzazione di queste schifezze all’interno dei canali meno tradizionali, come i social.

 

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