Trenta donne contagiate, sieropositivo sotto accusa: deciso il rinvio a giudizio
Rinviato a giudizio Valentino Talluto, il 32enne sieropositivo accusato di aver contagiato non meno di trenta donne in rapporti sessuali non protetti benché fosse conscio del suo stato. Lo ha deciso il gup Massimo Battistini che ha accolto la richiesta del pm Francesco Scavo. Processo il 2 marzo prossimo in Corte di Assise. Talluto dovrà rispondere di epidemia dolosa e lesioni gravissime.
Ecco di cosa è accusato l’uomo sieropositivo
I casi contestati a Talluto sono 57 e comprendono anche quelli di contagi indiretti (un bimbo e 3 partner di donne in precedenza infettate), nonché episodi di donne scampate alla trasmissione del virus. Il gup Battistini ha respinto una richiesta di giudizio abbreviato condizionato all’esecuzione di una perizia sulla personalità. Tra gli episodi contestati, a partire dall’aprile del 2006 (quando scoprì di essere sieropositivo) e fino al 23 novembre dello scorso anno, giorno precedente l’arresto, anche il caso di un bimbo, figlio di una straniera da lui contagiata anni prima, al quale è stato diagnosticato il virus Hiv all’età di otto mesi, unitamente all’encefalopatia, «causalmente riconducibile – è detto in uno dei capi di imputazione – allo stato di sieropositività contratto dalla madre durante il parto». Gli accertamenti hanno consentito di risalire a 57 episodi, ma gli inquirenti sono certi che ci siano altre persone contagiate, direttamente o indirettamente, che hanno evitato di ricorrere alla magistratura. Talluto, presente in aula, si è sempre difeso sostenendo di non essere consapevole dei rischi che poteva arrecare a causa del suo essere sieropositivo. La maggior parte delle donne contagiate erano state contattate via web.