A Milano c’è il Far West ma il ministro Alfano nega: «I reati sono in calo»
Stanotte il duello a colpi di coltelli tra filippini, la settimana scorsa l’omicidio di un sudamericanop a piazzale Loreto: Milano è nelle mani delle gang di immigrati e della delinquenza comune ma per Angelino Alfano è tutto a posto. Anzi, i reati, secondo il ministro degli Interni, sarebbero addirittura in calo. Nonostante l’ottimismo ostentato, Afano, al termine del vertice in prefettura sull’emergenza-sicurezza in città, annuncia un contentino ai milanesi: «A Milano manderemo altri 150 militari a supportare le forze dell’ordine, che già operano a livelli eccellenti. Quando sono diventato ministro – ha detto il ministro – i militari impegnati erano 400. L’obiettivo è di averli raddoppiati». Però, spiega il responsabile del Viminale, Milano “resta più sicura di tante città italiane”.
«Secondo i dati che ho raccolto le forze di polizia e le forze armate presenti in provincia di Milano hanno a disposizione 8.041 uomini, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri, a cui va il mio ringraziamento. È una filiera dei vertici di sicurezza da numeri uno. Detto questo i reati sono in calo – ha aggiunto Alfano – basti pensare agli omicidi: nel 2013 erano 13, nel 2014 17, nel 2015 13 e a fine novembre di quest’anno eravamo a 7 episodi. I furti e le rapine calano mediamente del 3-4% e in media nei primi nove mesi del 2016 rispetto all’analogo periodo del 2015 il totale generale dei reati è calato del 7%». Secondo i dati forniti dal Viminale in un panorama più ampio in dieci anni i reati sono diminuiti del “36%” passando dai 163.817 del 2006 ai 105.488 di quest’anno.
Intanto il prefetto Marangoni annuncia che verranno impiegati in città pattuglie con un agente e due militari. «Questo permetterà di sdoppiare il numero delle pattuglie raddoppiando in pratica il controllo del territorio». Per il sindaco Sala, a Milano “lavoriamo per prevenire e intervenire dove è necessario. Per questo abbiamo chiesto al governo di aumentare il numero di militari che sono già presenti in città”. I militari, ha proseguito il sindaco, serviranno per il “presidio dei luoghi sensibili” in modo da liberare le pattuglie della Polizia locale che potranno essere impiegate altrove, “ad esempio per presidiare il piazzale davanti alla Stazione Centrale”.