Choc in Iran, 120 medici denunciano: 350.000 gli aborti illegali ogni anno

14 Nov 2016 10:35 - di Giulia Melodia

I medici parlano di una situazione catastrofica. Le cifre indicano cifre agghiaccianti. Lo choc è unanime. In Iran è allarme aborti illegali: sarebbero oltre 350 mila i casi registrati all’anno: una pratica a cui sembrano ricorrere molte più donne di quanto non si sospettasse fino a poco tempo fa. Tanto che 120 medici iraniani, fortemente preoccupati per lo stato dei fatti che ha ormai preso piede a Theran, si sono visti costretti a intervenire, cominciando con la firma collettiva di una lettera inviata al ministro della Sanità siglata per sensibilizzare le autorità iraniane sulla delicata questione.

La lettera firmata da 120 medici denuncia: 350mila aborti illegali all’anno

E non solo: dalla teoria alla pratica, nella missiva i 120 medici iraniani hanno chiesto la tempestiva adozione di misure adeguate per ridurre il numero – da loro stessi definito «catastrofico» – di aborti illegali compiuti nel Paese. A riferire sulla sconcertante notizia che aggiorna anche il dato politico relativo alla situazione nascite e ai provvedimenti istituzionali mirati all’incremento demografico, ha provveduto Mehrnews, precisando che nella lettera spedita al ministro dal nutrito corpo sanitario si parla di oltre 350 mila casi di aborti illegali ogni anno. Rimarcando il numero che decodifica e traduce a chiare lettere i termini della questione, i medici hanno sottolineato inoltre come questa situazione sia particolarmente pericolosa per le donne, spesso colpite dopo l’interruzione di gravidanza da gravi danni fisici e psicologici.

Un piano globale per le nascite e il controllo su cliniche e centri sanitari

Anche per questo, allora, nella lettera si chiede l’elaborazione urgente e l’adozione tempestiva di un piano globale da parte del ministero della Sanità mirato ad affrontare il problema, in primo luogo attraverso una più stretta sorveglianza su cliniche private, farmacie e centri sanitari. Ma si chiede anche di avviare una campagna opportunamente indirizzata a favorire le nascite e ad aumentare il tasso di popolazione. Negli ultimi anni, la Guida suprema dell’Iran, ayatollah Sayyed Ali Khamenei, ha ripetutamente invitato i funzionari ministeriali ad attuare politiche volte ad incoraggiare le persone ad avere più figli. Il motto «meno bambini, vita migliore», diffuso tra le giovani coppie e accolto con favore negli ultimi venti anni, è stato condannato e bollato come “stile di vita occidentale”, tanto che sarebbero stati inoltre vietati piani di controllo delle nascite. Eppure, tra bocciature sociale e diktat istituzionali, quella denunciata dai medici iraniani e vissuta dalle donne di Theran sembra tutta un’altra storia…

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