Aids, emergenza per le giovani donne. E sono 910mila i bambini sotto cura
A fine giugno circa 18,2 milioni di persone nel mondo avevano accesso ai farmaci salvavita contro il virus Hiv responsabile dell’Aids, tra cui 910.000 bambini, pari al doppio rispetto a cinque anni prima, afferma l’ultimo rapporto dell’Unaids, il programma congiunto delle Nazioni Unite sull’Aids. Ma la lotta al virus continua a registrare importanti sfide, in particolare per le giovani ragazze 15 e 24 anni: nel 2015 circa 7.500 giovani donne sono state infettate con l’Hiv ogni settimana, rivela il rapporto.
L’Aids tra terapie e nuove infezioni
A livello globale, tra il 2010 e il 2015, il numero di nuove infezioni da HIV tra le giovani tra i 15 e i 24 anni è stato ridotto di appena il 6%, da 420.000 a 390.000, precisa il rapporto definendo questo periodo di vita “molto pericoloso”, in particolare in Africa sub-sahariana. Alcuni studi rivelano che in Africa meridionale, le ragazze rappresentavano il 90% di tutte le nuove infezioni Aids tra i 10-19 anni. «E’ urgente fare di più», ha dichiarato il direttore esecutivo dell’Unaids, Michel Sidibé. Un’altra sfida è nella conseguenza della capacità delle terapie di prolungare la vita delle persone sieropositive: gli ultra-cinquantenni che vivono con l’Hiv erano 5,8 milioni nel 2015. Se gli obiettivi di estendere l’accesso al trattamento saranno raggiunti, il dato è destinato a salire a 8,5 milioni nel 2020. Inoltre le nuove infezioni Aids continuano a crescere tra le persone che si iniettano droghe (del 36% tra il 2010 e il 2015) e tra gli uomini che hanno rapporti omosessuali (12%) e gli sforzi di prevenzione tra la popolazione adulta “non funzionano”. Il rapporto mette inoltre in guardia dal rischio di farmaco-resistenza. Sul fronte dei progressi, l’Unaids rivela che l’accesso ai farmaci anti-Hiv per prevenire la trasmissione madre-figlio del virus è salita al 77% nel 2015. Di conseguenza, le nuove infezioni da Hiv tra i bambini sono scese del 51% dal 2010.