Virus Zika, cresce il rischio del contagio sessuale: i risultati dei test
Cresce l’allarme Zika sulla base di nuovi elementi. Una donna contagiata con il virus Zika ha mostrato tracce del virus nella vagina per ben quattordici giorni, nel sangue per 81 e nella saliva per otto giorni. Lo ha reso noto un team di studiosi del Baylor college of medicine che ha osservato la paziente dal primo giorno in cui si è fatta esaminare. Lo studio – che ha rivelato un più alto rischio di trasmissione sessuale di Zika da donna a uomo di quanto ritenuto – è stato condotto su una donna, di razza bianca e di 26 anni, appena tornata all’Honduras dove sarebbe stata punta da zanzare infette.
I risultati della ricerca sul virus Zika
Secondo Krysti Murray vicepresidente della scuola di medicina tropical del college, «dopo cinque giorni dal suo ritorno dall’Honduras, la paziente si è presentata in ospedale con segni e sintomi coerenti con l’infezione da Zika, febbre, mal di testa, eruzioni cutanee, congiuntivite». I risultati dei test condotti per mesi, e la scoperta della presenza del virus negli organi genitali – ha spiegato il rapporto pubblicato sul Journal Emerging Infectious Disease – evidenziano come l’infezione rischi di venire trasmessa regolarmente tramite rapporti sessuali. La principale apprensione riguarda le donne incinte: secondo il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Margareth Chan il possibile legame tra la contrazione del virus e lo sviluppo di microcefalie nel feto «ha rapidamente modificato il profilo di rischio dello Zika da pericolo lieve a pericolo di proporzioni allarmanti».