Renzi si batte il petto davanti a Re Giorgio: «È vero, ho sbagliato»

1 Ott 2016 19:43 - di Mariano Folgori

Renzi si batte il petto contrito davanti a Re Giorgio:  “Oggi -dice Renzi-  Napolitano mi ha anche un po’ criticato, ma è bello, giusto e utile ricevere critiche da chi ha saggezza e esperienza. Se Napolitano con la sua saggezza e capacità mi ha fatto delle critiche sono felice di farne tesoro. È vero io ho sbagliato a giocare il futuro del governo sulla riforma costituzionale ma ho sbagliato in buona fede. Ho sbagliato ma capita a chi fa le cose”. Così Renzi, nel suo intervento ad un incontro sul referendum al Teatro Rossini di Pesaro, commentando le parole di Giorgio Napolitano. Poi, quasi a voler mettere le mani avanti (visto come si sanno mettendo le cose per il fronte del Sì), cerca di svincolare la sua sorte personale da quello dell’esito delle urne. “Non si vota sul governo o sulla legge elettorale”. “Il referendum non è sul passato – insiste Renzi -, non riguarda né il governo né il presidente del Consiglio ma i prossimi 20 anni dell’Italia”. “Per questo – ha sottolineato sempre Renzi rivolgendosi alla platea – vi chiedo di non dire un Sì generico ma di entrare nel merito” della riforma costituzionale. Infine, la riproposta  del solito rotornello da ex-rottamatore.”Negli ultimi 30 anni la politica si è fermata e le riforme costituzionali ne sono un chiaro esempio”. “Sono state fatte “chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere” mentre “noi le riforme le abbiamo fatte, per la prima volta”. Renzi ha fatto anche un excursus delle commissioni che si sono alternate dal 1982, con quella guidata dall’allora presidente del Consiglio Spadolini fino per toccare la commissione Bicamerale guidata da Massimo D’Alema. Al sentire il nome di D’Alema e partito un tentativo di fischio subito frenato da Renzi che, rivolto alla platea, ha detto: “Buoni”. Una nota di colore ci voleva proprio per ravvivare un giornata molto triste per Renzi.

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