Rapine e violenze nelle abitazioni: sgominata una banda di delinquenti
Un’operazione a tutto campo condotta dalle forze dell’ordine, che hanno centrato l’obiettivo con i malviventi finiti in manette. È una vicenda di violenza: si caratterizzava infatti per la ferocia con cui portava a termine le proprie rapine, il commando criminale sgominato nel Napoletano grazie all’intervento della Polizia di Stato che ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari nei confronti di otto persone, tutte appartenenti a un agguerrito gruppo criminale operativo tra Napoli e Provincia.
Le rapine in casa e nei negozi
Il sodalizio ha al suo attivo numerose rapine all’interno di abitazioni private e di esercizi commerciali concluse con la sottrazione di denaro e gioielli. Le indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno condotto gli agenti della Squadra Mobile di Napoli ad accertare come i rapinatori, nel corso dei loro efferati assalti, facessero spesso ricorso alla violenza. Anche il furto di un purosangue, il figlio del celebre Varenne, uno dei cavalli più titolati della storia, tra i colpi messi a segno dalla banda. Il cavallo, considerato di ingente valore, fu sottratto da un allevamento di Varcaturo (Napoli). Proprio a questa circostanza si lega l’accusa di estorsione dal momento che il clan chiese e ottenne una cospicua somma di denaro per restituire l’animale al proprietario. Nel corso dell’ultima rapina i componenti della banda avevano picchiato con una spranga di ferro il proprietario di un deposito di apparecchi elettronici prima di esplodere numerosi colpi di arma da fuoco contro gli agenti intervenuti in flagranza di reato.
Vasta operazione di lotta al contrabbando
Ma non solo rapine, in altre città interventi a raffica: oltre 80 agenti dell’agenzia delle dogane e più di 50 carabinieri hanno effettuato decine di perquisizioni e sequestri nelle province di Roma, Milano, Napoli, Verona, Lecce e Brindisi. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bolzano, riguarda un’organizzazione internazionale accusata di contrabbando di carburanti e di evasione delle accise, per un danno erariale stimato in oltre 3 milioni di euro.